Pensione privilegiata, fino a 1.900 euro al mese con l’assegno di superinvalidit�: ecco a chi spetta, requisiti e domanda


Un beneficio riservato a militari e dipendenti pubblici con pensione privilegiata o di guerra: può superare i 1.900 euro mensili, è esente da IRPEF e cumulabile con l’accompagnamento

Quando si parla di invalidità grave, spesso si pensa solo all’indennità di accompagnamento o alle pensioni di invalidità civile. Ma, per alcuni tipi di invalidità, esiste una tutela ancora più elevata: l’assegno di superinvalidità, un beneficio economico straordinario.

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Viene riconosciuto solo a chi ha subito menomazioni gravissime connesse al servizio militare o a cause di servizio, che nel 2025 può superare i 1.900 euro mensili.
Non si tratta di una prestazione INPS tradizionale, ma di una pensione privilegiata, prevista dalla normativa per quei soggetti – militari o civili – a cui è stata riconosciuta un’invalidità derivante da cause di servizio o eventi bellici. Si tratta di menomazioni inserite in una specifica categoria tabellare definita dal D.P.R. 915/1978, con 32 ipotesi differenti ordinate per gravità.


L’assegno si affianca alla pensione di guerra o alla pensione privilegiata ordinaria: se si è titolari di una di queste misure, e si rientra nelle tabelle di gravità, si può avere diritto a questo ulteriore assegno, spesso molto elevato.

Hanno diritto all’assegno:

  • militari o civili titolari di pensione di guerra, con menomazioni gravi causate da eventi bellici o fattori collegati;
  • dipendenti pubblici (anche in pensione) con invalidità riconosciuta come “dipendente da causa di servizio”, la cui patologia è elencata nella tabella B) in allegato al D.P.R. 915/1978, già in possesso di pensione privilegiata o assegno rinnovabile.
È importante evidenziare che non tutti gli invalidi gravi vi hanno diritto: il requisito fondamentale è il riconoscimento normativo della menomazione come conseguenza di servizio, con iscrizione nella categoria tabellare.

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Secondo le ultime informazioni aggiornate al luglio 2025, l’importo dell’assegno di superinvalidità può superare i 1.900 euro mensili, in aggiunta alla pensione principale. La cifra esatta varia in base al grado di invalidità riconosciuto e alla gravità della menomazione. È una somma esente da IRPEF, non pignorabile e cumulabile con altre indennità. Infatti, questo beneficio si può cumulare con l’indennità di accompagnamento.
Non è una prestazione che si attiva automaticamente per tutti gli invalidi civili: è necessario dimostrare il diritto in modo formale. In particolare, bisogna:

  1. verificare l’iscrizione della patologia nella “categoria tabellare” prevista dal D.P.R. 915/1978;
  2. essere già in possesso di un titolo che riconosca il diritto a ricevere una pensione privilegiata o di guerra, o la malattia di servizio;
  3. presentare domanda scritta all’INPS o al Ministero competente, allegando certificazioni mediche, verbali sanitari e ogni altra documentazione utile a provare la gravità e la causa del danno.
Il D.P.R. 915/1978 definisce le menomazioni riconosciute come dipendenti da cause di servizio, suddivise in 32 categorie secondo gravità: solo chi rientra in queste fattispecie può accedere all’assegno, e le voci sono tassative.
Molti beneficiari potenziali non sanno dell’esistenza dell’assegno di superinvalidità. Spesso, infatti, l’informazione resta confinata agli ambiti militari o degli enti pubblici, ma la misura è importante: per chi vi ha diritto, essa rappresenta un sostegno di grande valore, che può fare molta differenza per la qualità della vita. Non si tratta di un “sussidio di base”: è una tutela economica elevata, riservata a un numero ristretto di destinatari.





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