Il venture capital per l’energia del futuro


In un contesto economico globale sempre più interconnesso e attraversato da sfide sistemiche il tema dell’innovazione tecnologica applicata all’energia si impone come priorità strategica per governi, imprese e investitori. L’accelerazione della transizione energetica, resa urgente da obiettivi di decarbonizzazione ambiziosi ma imprescindibili, richiede una nuova infrastruttura finanziaria e industriale, capace di sostenere tecnologie ad alta intensità di capitale, ad alto rischio ma a potenziale dirompente.

È in questo scenario che si colloca l’azione di Eni Next, la società di corporate venture capital di Eni, fondata nel 2019 a Boston con la mission di valutare e investire in startup che possono contribuire al percorso di decarbonizzazione di Eni. Il focus è quindi su startup che sviluppano tecnologie innovative per ridurre l’impronta carbonica nella produzione energetica, migliorano l’efficienza delle operazioni industriali di Eni e forniscono soluzioni digitali all’avanguardia.

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«Essendo parte di Eni, Eni Next offre alle startup un valore aggiunto fondamentale: non solo una profonda competenza tecnica e tecnologica, ma anche una conoscenza verticale e specialistica del settore energetico», spiega Clara Andreoletti, amministratore delegato della società. «Questo è un pilastro cruciale della nostra strategia di investimento, che si distingue per un orizzonte temporale flessibile. Ci permette di investire sia in iniziative molto early-stage, gestendo quindi lo sviluppo tecnologico iniziale e l’alto rischio ad esso associato, sia nella fase cruciale di scale-up, dove l’obiettivo è espandere il mercato e consolidare accordi commerciali e partnership strategiche».

Mantenendo una strategia di neutralità tecnologica, Eni Next assicura così un portafoglio bilanciato, che comprende startup con diversi livelli di maturità e un’ampia varietà di settori d’investimento.

«L’altro tratto distintivo di Eni Next», aggiunge Andreoletti, «è la sua collocazione in un ecosistema favorevole – quello di Boston – che offre alla società un immediato accesso alla ricerca avanzata, talenti e tecnologie innovative, anche grazie alla partnership strategica con il Massachusetts Institute of Technology (Mit), in essere da più di vent’anni».

È proprio questo approccio che ha portato Eni Next a strutturarsi come un ponte tra la capacità industriale e tecnologica di una grande impresa come Eni e il dinamismo delle startup, attraverso un modello di open innovation integrato, in grado di valorizzare ogni sinergia.

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«Questo principio integra la ricerca interna di Eni con il dinamismo e la flessibilità delle realtà innovative esterne», afferma Andreoletti. «In questo quadro di scambio reciproco, Eni Next si pone l’obiettivo di costruire relazioni durature con le startup, affiancando agli investimenti finanziari l’integrazione strategica al fine di accelerare il percorso di sviluppo e di industrializzazione delle tecnologie».

L’attività di analisi e selezione delle startup si focalizza sui tre pilastri strategici di Eni. Un ambito chiave è quello delle New Energy & Decarbonized Solutions, dove si investe in startup che propongono soluzioni per ridurre le emissioni di Eni, includendo tecnologie come la cattura e stoccaggio della CO₂ (CCUS), la fusione a confinamento magnetico e le tecnologie per la gestione e la salvaguardia ambientale.

Parallelamente, c’è l’area Renewables, Mobility and Low Carbon Products dedicata a startup con un’impronta carbonica ridotta: qui l’attenzione si sposta sull’economia circolare, l’elettrificazione, le energie rinnovabili (come eolico, fotovoltaico e sistemi di stoccaggio energetico) e la mobilità sostenibile.

Infine, le Enabling Solutions costituiscono il terzo pilastro, supportando trasversalmente la transizione energetica attraverso tecnologie all’avanguardia come lo sviluppo di materiali avanzati, il recupero di elementi critici, la robotica avanzata (ad esempio, droni) e le soluzioni digitali (come il quantum computing), tutte volte a ottimizzare i sistemi energetici e accelerare il passaggio a un futuro energetico più sostenibile.

«Abbiamo investito oltre 500 milioni di dollari in più di 20 startup; di queste, un quarto ha già raggiunto lo status di unicorno o prevediamo che lo facciano in tempi brevi», rivela Andreoletti. «Nel suo complesso, la performance del portafoglio si colloca nel quartile più alto del settore con un moltiplicatore potenziale ad oggi superiore a 3x, a conferma della solidità del nostro approccio alla transizione energetica».

Essendo parte di Eni, Eni Next offre alle startup un valore aggiunto fondamentale. «Non solo una profonda competenza tecnica e tecnologica», spiega Andreoletti, «ma anche una conoscenza verticale e specialistica del settore energetico, pilastro cruciale della nostra strategia di investimento, che si distingue per un orizzonte temporale flessibile».
Seppur collocata nel cuore dell’ecosistema tecnologico di Boston, uno dei poli mondiali più dinamici nel settore deep tech, Eni Next guarda con crescente attenzione al mercato europeo, e in particolare a quello italiano.

«Per noi è fondamentale svolgere un ruolo chiave nel mercato italiano del venture capital, mettendo a disposizione delle startup le nostre competenze e la solidità in quanto parte integrante della realtà di Eni», sottolinea Andreoletti. «Il mercato italiano sta emergendo con forza come un terreno fertile per l’innovazione, e in questo contesto il venture capital assume un ruolo assolutamente cruciale. I fondi di venture capital apportano non solo le risorse economiche necessarie per lo sviluppo e l’espansione, ma anche un patrimonio di competenze manageriali, accesso a network strategici e una guida esperta che è spesso determinante per superare le sfide intrinseche alla fase di crescita di una startup. Il nostro portafoglio già presenta alcune startup italiane e il nostro primo impegno è quello di aumentare la consapevolezza del nostro ruolo sul mercato nazionale, con l’obiettivo di lungo periodo di identificare le migliori opportunità e aumentare la presenza in portafoglio di realtà italiane d’eccellenza».

Nel prossimo futuro, Eni Next proseguirà il suo percorso allineato con la strategia di neutralità tecnologica e di mix energetico promossa da Eni, bilanciando il portafoglio tra tecnologie emergenti e soluzioni più mature, sempre con l’obiettivo di contribuire in maniera concreta alla decarbonizzazione.

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«L’obiettivo generale di Eni Next», conclude l’Ad, «rimane quello di consolidare il proprio ruolo anche nei prossimi anni nella strategia di trasformazione di Eni, investendo e accelerando società emergenti che offrono tecnologie potenzialmente rivoluzionarie nel campo della transizione energetica perseguendo sia risultati finanziari che strategici».



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