Negli ultimi anni, l’Italia ha rilanciato strategie innovative per contrastare lo spopolamento dei piccoli centri, favorendo l’acquisto di immobili a prezzi simbolici e la nascita di nuove imprese con significative agevolazioni fiscali.
L’obiettivo è duplice: da una parte si punta a recuperare un vasto patrimonio edilizio, spesso dimenticato nei centri storici; dall’altra si incentivano la crescita economica e la qualità della vita nei territori soggetti a calo demografico.
Come funziona il progetto delle case a 1 euro e le agevolazioni fiscali
La vendita di case a un euro nasce dalla volontà di ridare vita a edifici abbandonati attraverso precise procedure comunali. Gli immobili coinvolti, spesso in condizioni fatiscenti o soggetti a vincoli storici, vengono ‘svenduti’ a fronte dell’impegno a ristrutturarli e restituirli a una funzione abitativa o produttiva.
La procedura di acquisto delle case a 1 euro prevede:
- Iter di adesione: l’acquirente partecipa a un bando pubblico e presenta un progetto di ristrutturazione dettagliato, unitamente a un deposito cauzionale (generalmente 2.000-5.000 euro) a garanzia della propria serietà.
- Tempistiche: i lavori devono essere avviati in tempi rapidi, solitamente entro 12 mesi dalla firma dell’atto, e conclusi entro due o tre anni.
- Requisiti e vincoli: oltre alla maggiore età e all’assenza di procedimenti penali, è richiesto di documentare la capacità finanziaria necessaria. Alcuni bandi ammettono anche cittadini stranieri, con obbligo di residenza in caso di specifiche normative comunali.
Costi associati | Oneri notarili, tasse di registrazione, spese progettazione e soprattutto i costi di ristrutturazione, che variano da 15.000 a oltre 100.000 euro secondo stato ed estensione dell’immobile. |
Molte amministrazioni offrono anche incentivi fiscali e contributi a fondo perduto per chi avvia nuove attività economiche, in particolare nel turismo, artigianato, agricoltura e servizi locali. Tali misure possono prevedere:
- Sconti sulle imposte comunali (IMU, TARI)
- Defiscalizzazione su redditi d’impresa
- Bonus ristrutturazione ed efficientamento energetico
- Accesso a finanziamenti agevolati e bandi regionali
Sardegna: incentivi fino a 15.000 euro e progetti per nuove attività nei borghi
La Regione Sardegna incentiva la residenza nei borghi sotto i 3.000 abitanti con contributi fino a 15.000 euro a fondo perduto per chi acquista o ristruttura un immobile, a patto di trasferire la residenza entro 18 mesi.
Per le nuove attività produttive è anche previsto il bando “Incentivi per l’insediamento di nuove attività nei piccoli comuni”, ch offre importi maggiori (fino a 20.000 euro) a favore di chi contribuisce all’aumento dell’occupazione locale.
La misura vale:
- Borghi attivi: tra i più noti, Nulvi, Ollolai e Montresta hanno avviato bandi specifici, consultabili sui siti istituzionali comunali e sul sito della Regione Sardegna.
- Vincoli e priorità: i fondi sono rivolti sia a privati che a imprese, impegnate per almeno dieci anni nella permanenza sul territorio.
Inoltre, la stessa Regione ha approvato un provvedimento per la concessione di contributi per ogni nuovo nato, adottato o affidato a favore delle famiglie che risiedono o decidono di trasferire la propria residenza nei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti.
Puglia: bonus per il trasferimento, bandi per imprese e case a 1 euro nei borghi montani
In Puglia, l’offerta di agevolazioni avvio attività comuni casa 1 euro si articola in diversi strumenti:
- Roseto Valfortore prevede un bonus una tantum di 5.000 euro a fondo perduto per chi trasferisce la residenza e apre una nuova impresa (settori agricolo, artigianale o commerciale) nel borgo.
- Biccari, sui Monti Dauni, promuove il progetto case simboliche e agevolazioni per i soggetti intenzionati a investire in immobili, anche come seconde case, con particolare apertura agli investimenti turistici.
- Candela incentiva i nuovi residenti con contributi variabili (800-1.800 euro) in base alla dimensione del nucleo familiare e l’effettivo acquisto dell’immobile.
Basilicata e Molise: contributi, case simboliche e progetti di rigenerazione nei piccoli centri
Le politiche di ripopolamento delle aree interne in queste due regioni, come accade anche in Campania, prevedono forme di sostegno articolate e mirate:
- Basilicata: borghi come Chiaromonte, Ripacandida e Laurenzana promuovono la vendita di case a 1 euro, con bandi che favoriscono finalità abitative, turistiche o di microimpresa. L’accesso ai contributi è spesso vincolato a progetti di ristrutturazione in tempi certi.
- Molise: il “Reddito di Residenza Attiva” garantisce 700 euro al mese per tre anni a chi si trasferisce in piccoli centri e avvia un’attività imprenditoriale. Emblematici i casi di Petrella Tifernina e Castropignano, dove la procedura di acquisizione degli immobili rimane snella ma richiede comunque l’impegno alla ristrutturazione.
Questi programmi si rivolgono sia a residenti italiani che a stranieri, favorendo il radicamento di nuove famiglie e la diversificazione socio-economica del territorio.
Toscana ed Emilia-Romagna: opportunità tra bandi, innovazione e qualità della vita nei borghi
Toscana ed Emilia Romagna rappresentano, insieme al Piemonte, le due regioni simbolo dell’integrazione tra qualità della vita, innovazione e incentivi all’avvio di attività nei piccoli comuni:
- Toscana: comuni come Fabbriche di Vergemoli, Montieri e Cantiano rilanciano bandi per case simboliche e sostegno agli investimenti nella filiera turistico-ricettiva (B&B, case vacanza, microimprese). L’iniziativa “case a 1 euro” prevede obblighi stringenti di ristrutturazione entro tre anni e agevolazioni fiscali sulle imposte locali.
- Emilia-Romagna: la normativa regionale sostiene il trasferimento di cittadini emigrati o famiglie indigenti con incentivi sulle spese di viaggio, trasporto beni e detassazione temporanea locale. Alcuni bandi (Basso Ferrarese) offrono fino a 25.000 euro per l’acquisto di abitazioni da destinare a residenza effettiva.
Altri esempi di Comuni e borghi che offrono nel 2025 case a 1 euro e incentivi all’imprenditoria
Tra gli altri piccoli Comuni e borghi che quest’anno offrono case a 1 euro figurano:
- Sambuca di Sicilia (AG): bandi di aste simboliche e grande attenzione mediatica. Oltre 100 immobili venduti a prezzo simbolico, spesso ristrutturati per fini turistici e residenziali.
- Montresta (OR), Sardegna: rilancio di immobili abbandonati e bonus casa integrato.
- Pratola Peligna (AQ), Abruzzo: esempio di semplicità amministrativa, con bandi snelli e attenzione alle opportunità per giovani e stranieri.
- Zungoli (AV), Campania: case ristrutturate destinate a bed & breakfast, negozi e attività artigiane.
- Roseto Valfortore (FG), Puglia: bonus trasferimento per nuclei familiari e ex residenti, unito a corsie preferenziali per l’apertura di attività produttive.
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