“La trattativa non c’è mai stata. L’Europa ha ceduto, ed è pericoloso. Si sono accodati a Washington sui dazi, mettendo in discussione il ruolo dell’Unione e la possibilità di affermare un modello politico, economico e sociale alternativo”, così Maurizio Landini intervistato da La Stampa. A margine di una doppia mobilitazione che il sindacato si prepara a lanciare, il segretario generale della Cgil denuncia il cedimento dell’Ue e rilancia le priorità: tassare le rendite, tutelare i lavoratori, difendere i fondi del Pnrr e di coesione.
“I soldi non si trovano togliendoli al Pnrr”
A fronte dell’intenzione del governo di recuperare 25 miliardi proprio dal Pnrr e dai fondi di coesione, Landini è netto: “No, le risorse non vanno tolte né al Pnrr né dai fondi di coesione: questi fondi devono servire per gli investimenti in infrastrutture, per lo sviluppo produttivo e per superare le differenze territoriali”. E aggiunge: “I sostegni vanno dati anche ai lavoratori, non solo alle imprese”.
Contro dazi e austerity, una mobilitazione europea
La Cgil si prepara a un autunno caldo, sul doppio fronte interno e internazionale. “Vogliamo arrivare a una mobilitazione di tutti i sindacati in Europa per contrastare l’austerity dell’Ue”, anticipa Landini, preoccupato per le scelte della Commissione e per l’impatto che avranno su salari e pensioni: “Con la spesa per le armi si colpiscono salari e pensioni. Serve l’esatto contrario: Bruxelles investa in tecnologia e produzione”.
Confindustria, rappresentanza e contratti
Uno dei nodi centrali per la Cgil resta la rappresentanza, su cui il confronto con Confindustria è “molto importante, perché tocca temi come il lavoro, la salute e sicurezza, ma soprattutto il problema della rappresentanza intesa come diritto dei lavoratori e delle lavoratrici a votare i propri rappresentanti e valutare gli accordi che li riguardano”. Obiettivo dichiarato: cancellare i contratti pirata e arrivare a un sostegno legislativo sul salario minimo e sulla contrattazione nazionale.
Nessuna candidatura, ma un mandato pieno
Chiamato a chiarire le intenzioni sul futuro politico, Landini conferma che non sarà candidato: “Non sono disponibile e nessuna candidatura mi interessa”. Ma al congresso Cgil porterà “un mandato pieno da segretario generale per far sì che nel Paese ci sia una voce autonoma e forte che rappresenti lavoratori, lavoratrici, giovani e donne”.
E chiude: “Basta con le strumentalizzazioni contro il più grande sindacato confederale di questo Paese”.
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