Prestiti alle piccole Imprese trevigiane dimezzati in 12 Anni


Da marzo 2013 a marzo 2025, il volume dei prestiti destinati alle piccole imprese della Marca Trevigiana è crollato da 3 miliardi 975 milioni di euro a 1 miliardo 884 milioni di euro, evidenziando un quadro economico preoccupante per il territorio. Le piccole e medie imprese (PMI) si trovano inoltre ad affrontare tassi di interesse più elevati (8,35%) rispetto alle loro controparti di medie e grandi dimensioni (5,33%).

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Il presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, Armando Sartori, sottolinea come la frenata del credito coincida con una “tempesta perfetta” di fattori negativi: dalla pandemia alle sfide delle transizioni tecnologiche e regolamentari, fino alle tensioni geopolitiche. Questa incertezza ha spinto molti imprenditori artigianali a ritardare gli investimenti, aggravata ulteriormente dai tassi d’interesse ancora elevati, nonostante i segnali di rallentamento da parte della Banca Centrale Europea. Nel primo trimestre del 2025, sul fronte dei prestiti bancari alle MPI, si registra una diminuzione del 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2024, e un calo impressionante del 29,4% rispetto al 2020, oltre al crollo del 52,6% rispetto al primo trimestre 2013.

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Un quadro che appare ancora più critico se si considera il complesso delle imprese trevigiane, che vedono una riduzione del 9,5% nei prestiti. «Le nostre imprese rischiano l’immobilità e il territorio perde competitività», insiste Sartori, mettendo in guardia contro la tentazione di utilizzare il proprio patrimonio per le necessità ordinarie. Questo potrebbe portare a rischi ulteriori per la stabilità economica delle imprese. Per contrastare questi effetti negativi, l’associazione incoraggia l’accesso ai bandi di finanziamento e alle opportunità offerte dai Consorzi di Garanzia (Cofidi). Ora più che mai, sottolinea Sartori, è cruciale che si creino percorsi di accesso al credito più inclusivi, per evitare che il divario tra grandi e piccole imprese si allarghi ulteriormente. L’appello di Sartori è chiaro: vi è l’urgente bisogno di un’alleanza tra Regione Veneto, sistema bancario e istituzioni europee per sostenere le piccole imprese, guidando la loro evoluzione nella doppia transizione digitale e green.





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