Dall’Italia agli USA: le PMI spaziali scelgono l’America per crescere tra opportunità, incentivi e nuovi hub tecnologici
L’America è il nuovo orizzonte dell’aerospazio italiano: strutture operative, credibilità e vantaggi fiscali per conquistare il primo mercato mondiale.
di Alessandro Sannino
Gli Stati Uniti rappresentano un mercato di importanza strategica per le imprese italiane, e il settore spaziale non fa eccezione. Si stima che quasi 1.500 aziende italiane abbiano già filiali o joint venture oltreoceano, a conferma di un trend in crescita. Numerose PMI innovative dello spazio hanno intrapreso con successo percorsi di espansione oltreoceano, cogliendo le opportunità offerte dal primo mercato aerospaziale mondiale.
Negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di PMI italiane che hanno avviato attività negli Stati Uniti nel settore spaziale. Tra i più rappresentativi figurano Caracol, D-Orbit, Impulso Space, Officina Stellare e Argotec, tutte approdate oltreoceano con strutture operative. Caracol (stampa 3D di grande formato) ha aperto un quartier generale ad Austin, Texas, per produrre direttamente in loco i suoi sistemi avanzati. D-Orbit (logistica orbitale) ha creato la joint venture D-Orbit USA puntando al mercato locale dei piccoli satelliti. Impulso Space (servizi di lancio) ha inaugurato un centro a Melbourne, Florida, a pochi chilometri da Cape Canaveral, per supportare sul posto le campagne di lancio. Officina Stellare (sistemi ottici spaziali) opera tramite una filiale americana per servire da vicino i clienti negli USA. Argotec (microsatelliti) si è insediata con uffici in Maryland e in Florida, collaborando con partner industriali e agenzie statunitensi.
Un elemento comune a queste esperienze è la scelta di costituire vere entità societarie negli Stati Uniti, anziché aprire un semplice ufficio di rappresentanza. Pur comportando più oneri iniziali, avere una società di diritto statunitense offre vantaggi decisivi. In concreto, l’impresa può operare a pieno titolo sul territorio: concludere contratti direttamente con clienti americani, partecipare a commesse pubbliche riservate alle imprese locali e accedere a incentivi statali. Al contrario, un ufficio di rappresentanza ha funzioni molto limitate e non può finalizzare vendite, con il rischio di complicazioni fiscali se svolge di fatto attività commerciale. Inoltre, una filiale locale conferisce maggiore credibilità presso partner e clienti e facilita l’assunzione di personale in loco. Sotto il profilo fiscale, gli USA applicano in media aliquote più basse dell’Italia e dispongono di trattati che evitano la doppia imposizione dei profitti.
Una decisione cruciale riguarda lo Stato in cui costituire la società, in quanto il quadro fiscale e normativo varia da luogo a luogo. Tra le opzioni più vantaggiose spiccano Delaware, Texas e Wyoming. Il Delaware è noto per leggi societarie efficienti e una tassazione pro-impresa che ne hanno fatto la sede legale di migliaia di società. Il Texas combina un ambiente pro-business con l’assenza di imposte sul reddito personale e tasse d’impresa moderate, offrendo anche incentivi industriali a chi investe. Il Wyoming, infine, garantisce un regime leggerissimo: nessuna imposta statale sui redditi (né personali né societari), burocrazia ridotta e costi molto contenuti.
Oltre agli aspetti legali, la geografia conta. Texas e Florida si stanno affermando come nuovi hub dell’industria spaziale, in particolare per produzione e progettazione. Il Texas offre un ecosistema in forte crescita: Houston ospita il Johnson Space Center della NASA e numerose imprese aerospaziali; Austin è diventata un polo tecnologico dinamico; nel sud dello Stato nascono nuovi spazioporti privati (come il sito di lancio di SpaceX a Boca Chica). La Florida, dal canto suo, vanta la Space Coast attorno a Cape Canaveral, con infrastrutture di lancio uniche e un ampio bacino di competenze specializzate. Le istituzioni locali (come l’agenzia Space Florida) offrono incentivi mirati per attirare aziende del settore. Insediarsi in queste aree significa accedere direttamente ai siti di lancio e inserirsi in cluster dove abbondano partner, fornitori qualificati e manodopera esperta, con costi spesso inferiori rispetto alle tradizionali piazze high-tech.
Nel percorso di sbarco negli USA, un ultimo aspetto critico è affidarsi ai giusti partner di supporto. Il rischio di rivolgersi a consulenti improvvisati è concreto e può portare a errori gravi, costi inattesi o perfino truffe. Per evitare queste insidie, è bene rivolgersi esclusivamente a soggetti qualificati e istituzionali. Studi legali strutturati con esperienza USA, Camere di Commercio italo-americane, l’agenzia ICE e altri enti pubblici offrono le migliori garanzie. Questi partner assicurano competenza e trasparenza, accompagnando l’impresa in un percorso di espansione negli Stati Uniti sicuro e senza sorprese.
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