Le mani libere sugli aiuti di Stato per sostenere i settori più colpiti. Con soldi europei. Fino a 25 miliardi, pescando dal Pnrr e i fondi di coesione.
Quando al mattino i ministri coinvolti in prima linea nel dossier sui dazi si sentono al telefono, l’etichetta posta sulla strategia degli aiuti alle imprese italiane recita così: paga l’Europa. Perché – ragionano i titolari di Imprese, Esteri e Agricoltura – è la Ue che ha chiuso l’accordo con Donald Trump e per questo – insistono – “il conto ora deve essere caricato su Bruxelles”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link