La Regione Toscana ha messo a disposizione delle Aziende Sanitarie Toscane fondi destinati all’abbattimento delle liste di attesa attraverso i quali possono essere attivate prestazioni aggiuntive del personale.
Grosseto: Tali risorse che ammontano a circa 5 milioni di euro per tutta la Toscana, erano state deliberate a fine 2024 e recentemente sono state confermate e ripartite tra le aree vaste.
Una prima riflessione è legata proprio al riparto dei fondi che vede nelle due aree vaste Nord Ovest e Centro, la parte più consistente ammontante a circa 4 milioni di euro, mentre alla Area Vasta Sud Est sono stati destinati 1 milione e 44 mila euro. Una ripartizione che a parere della UIL FPL non tiene conto della complessità di un territorio, quello delle province di Arezzo, Grosseto e Siena che ha un’estensione che è superiore alle altre due zone toscane sommate insieme e occupa oltre il 50% del territorio regionale.
Su questo riteniamo che a livello regionale si debba fare una riflessione che riequilibri in qualche modo l’assegnazione dei finanziamenti a vantaggio di aree come quella della Sud Est, che hanno caratteristiche territoriali molto più complesse di altre realtà.
L’altro aspetto è quello sull’utilizzo di queste risorse per le quali come sindacato, sostenuti anche da altre sigle, riteniamo che debbano essere indirizzate a quelle attività di supporto e sostegno all’abbattimento delle liste di attesa andando a coprire quelle professioni come le figure degli OSS e figure tecniche, le quali contribuiscono in modo concreto al funzionamento del sistema nel suo complesso tenendo conto anche delle carenze di personale che purtroppo sono evidenti.
Risulta che per il riparto delle prestazioni a supporto delle attività in aggiuntiva siano stati stanziati per il pronto soccorso di Grosseto solo 3.000 euro che offrono una minima possibilità di coinvolgimento del personale di profilo OSS con un accesso limitato a solo 3 ore pomeridiane.
Ribadiamo quindi che, in carenza di personale sufficiente nella dotazione organica per far fronte al carico di lavoro abnorme, sia indispensabile provvedere all’attivazione di quelle risorse regionali già disponibili e quelle che saranno ulteriormente stanziate per valorizzare e gratificare anche il lavoro delle figure come gli OSS dei Pronto Soccorso, che contribuiscono in quota parte alla tenuta del sistema sanitario locale.
ASSUNZIONI: si è parlato di 69 infermieri suddivisi tra tempo indeterminato e determinato e una ventina di OSS all’inizio dell’estate. Tutto questo rappresentava una risposta, seppur limitata e minima, alle carenze croniche che si registrano nel comparto sanitario. Il tutto sta andando avanti con tempi biblici, siamo ormai ad agosto e buona parte del personale promesso non ha ancora preso servizio. La gestione delle assunzioni, affidata all’ESTAR, non sta dando quelle risposte che, soprattutto nel periodo estivo, dovrebbero essere tempestive, fornendo un minimo sollievo ad una carenza di personale che si scarica tutta sui lavoratori chiamati a fare veri e propri miracoli per garantire le coperture dei turni e le relative prestazioni ai cittadini.
Così abbiamo situazioni che sono particolarmente in difficoltà come quella dei pronto soccorso e quello di Grosseto, sul quale si riversano oltre alla popolazione dei 28 comuni, anche i numerosi turisti che frequentano la fascia costiera. Un vero e proprio assalto con punte di eccezionale afflusso che si verificano quasi giornalmente.
MOBILITÀ: a UIL FPL Area Vasta Sud Est interviene anche sulla questione della mobilità sociale del personale del Sistema Sanitario Regionale, evidenziando la grave situazione in cui si trovano lavoratrici e lavoratori che, pur essendo in graduatoria in posizione utile, non ricevono alcuna risposta né prospettiva concreta.
«Si tratta di operatori che risiedono nella nostra provincia – dichiarano Lunghi e Fedeli – molti dei quali sono pendolari da anni verso sedi anche distanti, con evidenti ricadute sulla vita personale, familiare ed economica. Nonostante l’esistenza di una graduatoria regionale e un accordo regionale chiaro in materia, lo scorrimento avviene in modo troppo lento che definiamo con il contagocce ».
Il disagio è sempre più diffuso: persone che speravano in un riavvicinamento alla propria residenza sono oggi costrette a vivere situazioni di forte stress e spese insostenibili per affitti o trasporti. Questa condizione ha già prodotto richieste di aspettative, cambi di residenza e quindi di vita per i familiari e in alcuni casi, dimissioni.
La UIL FPL Area Vasta chiede che la Regione si dia finalmente seguito agli impegni assunti nei tavoli regionali, prevedendo allo scorrimento regolare delle graduatorie di mobilità, all’attivazione di misure urgenti per colmare i vuoti di organico senza penalizzare chi ha fatto richiesta di mobilità.
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