Akka, il club di investimento fondato da Nicolas Nati, Giorgio Chiellini e Thomas Rebaud, ha annunciato un nuovo ingresso nel settore della Space Economy, investendo 470.000 euro nella startup italo-spagnola Orbital Paradigm.
Orbital Paradigm nasce alla fine del 2023 con l’obiettivo di rispondere a una criticità mai risolta del settore spaziale: la mancanza di soluzioni appropriate per il ritorno di materiali dall’orbita terrestre.
Il nodo dei rifiuti spaziali
Oggi, la maggior parte delle missioni spaziali si concentra sulla messa in orbita di satelliti o carichi, mentre la fase di rientro rimane costosa, complessa e accessibile solo a pochi attori con risorse significative. Anno dopo anno, i rifiuti spaziali vanno moltiplicandosi, aumentando esponenzialmente il rischio di danni alle strutture orbitanti.
La startup, con sede a Valencia e un centro operativo presso il Parque Científico di Madrid, punta a colmare questa lacuna offrendo un servizio di logistica di rientro orbitale destinato a clienti del settore industriale, scientifico e farmaceutico. L’azienda si rivolge in particolare a quelle realtà che necessitano di riportare sulla Terra materiali prodotti o testati in condizioni di microgravità, come nel caso di sperimentazioni biotech o processi di manifattura avanzata.
Il veicolo spaziale Kestrel
Il cuore dell’innovazione di Orbital Paradigm è Kestrel, un piccolo veicolo di rientro autonomo, progettato per essere riutilizzabile, preciso e con costi operativi contenuti. Con una capacità di carico fino a 120 chili, Kestrel utilizza uno scudo termico riutilizzabile e un software proprietario di autopilota per garantire missioni ad alta frequenza e con margini di errore ridotti.
La tecnologia è già stata selezionata per progetti dimostrativi, tra cui Learn to Fly, una missione prevista per il 2026, che vedrà la collaborazione con Pangea Aerospace per la fornitura di sistemi propulsivi e con Uarx Space per lo sviluppo di meccanismi di separazione. A queste partnership si aggiunge il coinvolgimento di Green Moon Project, segno di un crescente interesse dell’ecosistema spaziale europeo verso soluzioni di rientro innovative.
A guidare Orbital Paradigm è l’ingegnere italiano Francesco Cacciatore, fondatore, Ceo e Cto della società.
Il team operativo della startup conta oltre 15 missioni spaziali all’attivo, un bagaglio di competenze che le ha permesso di emergere rapidamente nel panorama europeo, nonostante la giovane età dell’azienda. Dopo un primo round di finanziamento pre-seed e l’ingresso in un programma Esa nel 2024, Orbital Paradigm ha accelerato il percorso di sviluppo e consolidato collaborazioni strategiche con attori chiave del settore.
Economia spaziale in espansione
Così commenta Nicolas Nati, general manager europeo di Akka e Ceo del ramo italiano:
Non ci basta ribaltare le regole del Venture Capital europeo: affianchiamo anche chi vuole rivoluzionare l’esplorazione dello spazio. La Space Economy è un mercato in forte espansione con applicazioni industriali reali e Orbital Paradigm si distingue per una tecnologia proprietaria, un team con background tecnico di alto livello e una roadmap già attiva. Un progetto che ha già attirato l’interesse di numerosi clienti e partner, tra cui noi. Akka punta in alto e cosa c’è più in alto delle stelle?
Così racconta Giorgio Chiellini, cofondatore di Akka:
Aprire l’accesso al mondo del venture capital a migliaia di persone, senza mai scendere a compromessi sulla qualità delle analisi, sulla selezione dei deal e sul supporto alla nostra community, è ciò che permette a team ambiziosi come quello di Cacciatore di crescere e puntare in alto. Investimenti come quello in Orbital Paradigm mi confermano ogni giorno che ciò che stiamo costruendo con Akka è davvero qualcosa di speciale.
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