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In attesa che siano disponibili tutti i bilanci dell’esercizio 2024, è possibile tracciare una mappa precisa dell’andamento economico e patrimoniale delle diverse regioni italiane, in un contesto di sfide macroeconomiche e di ripresa post-pandemica, basata sui dati 2023.

L’analisi condotta da Leanus

Leanus, società specializzata nell’analisi e di bilancio e del budgeting, a questo scopo ha effettuato un’analisi di oltre 300 mila bilanci ordinari delle imprese con ricavi superiori a 500 mila euro. L’analisi evidenzia la sostanziale solidità del Sistema Italia, la propensione agli investimenti e una minore dipendenza dal sistema bancario rispetto al recente passato.

Il totale delle imprese italiane analizzate ha registrato un fatturato complessivo di 3.142 miliardi di euro, segnando una diminuzione del 3,5% rispetto all’anno precedente. Nonostante questa flessione i margini operativi appaiono solidi, con un margine operativo lordo (ebitda) di 298 miliardi di euro (9,5% dei ricavi) e un utile netto di 165 miliardi di euro, ovvero il 5,2%. La pressione fiscale si mantiene contenuta, se rapportata ai ricavi, con un carico di imposte aggregate di circa 50 miliardi di euro, l’1,6% del totale.

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Indebitamento, liquidità e tempi medi di pagamento

Le imprese hanno inoltre ridotto l’indebitamento, con un decremento dei debiti finanziari di circa 54 miliardi di euro, portando il totale a 354 miliardi. La liquidità si mantiene solida, con una posizione finanziaria netta (pfn) di 49 miliardi di euro e un cash flow per investimenti di 199 miliardi, dati che confermano la propensione agli investimenti e la minore dipendenza dal sistema finanziario.

Interessante è la durata media dei crediti e dei pagamenti: gli imprenditori impiegano in media 70 giorni per incassare i crediti mentre i fornitori vengono pagati in media dopo 83 giorni. Pur trattandosi di dati complessivi, offrono ulteriori spunti per confermare la sostanziale affidabilità del sistema delle imprese italiane.

Distribuzione territoriale e prospettive future

Analizzando la distribuzione territoriale, la Lombardia si conferma la regione leader, generando circa il 30% del volume d’affari totale, seppur riducendo i ricavi. Seguono Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna, con particolare rilievo per la Campania, che risulta essere la regione del Sud con il più alto contributo alla ricchezza nazionale.Le aree più dinamiche si confermano proprio quelle del Mezzogiorno, con Molise e Basilicata che registrano crescite superiori al 15%.

La contrazione complessiva dei ricavi è determinata da sette regioni; il Lazio, seconda Regione per ricavi, ha ridotto il volume d’affari (-17%), seguono Liguria, Friuli, Sardegna e Trentino. La Lombardia ha registrato una riduzione del 3%. Friuli e Valle d’Aosta mostrano i margini di ebitda più elevati (13,5%), segnalando un’efficienza operativa elevata, mentre l’Umbria evidenzia performance meno brillanti (+5%).

Benché la fotografia di Leanus (www.leanus.it) mostri un panorama complessivamente positivo e con un outlook prospettico definito «discreto», la flessione dei ricavi di Lazio e Lombardia appare un potenziale segnale di allarme, a meno che non si tratti di una correzione correlata ai risultati ottenuti nei periodi immediatamente successivi alla crisi pandemica. I bilanci 2024, disponibili da settembre, offriranno la verifica delle ipotesi e del trend in corso. (riproduzione riservata)



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