Ucraina, Parlamento vota legge anticorruzione: a rischio fondi UE | Il Fatto Quotidiano


Il Parlamento ucraino ha approvato un disegno di legge presentato dal presidente Volodymyr Zelensky che ripristina l’indipendenza di due delle principali autorità di controllo anticorruzione del Paese, e che revoca così la controversa decisione della scorsa settimana che ne limitava i poteri e che aveva suscitato proteste. I legislatori della Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino a Kiev, hanno approvato la nuova proposta di Zelensky con 331 voti a favore e nove astensioni, secondo i dati ufficiali. Zelensky ha modificato la norma dopo che il testo originale aveva scatenato le più grandi proteste di piazza dall’invasione russa del febbraio 2022 e provocato forti reazioni da parte dell’Unione europea.

“La Rada ha corretto il voto dannoso della scorsa settimana che minava l’indipendenza di Nabu (Ufficio nazionale anti-corruzione) e Sapo (Ufficio del procuratore speciale anti-corruzione) – ha commentato su X la commissaria europea all’Allargamento Marta Kos -. La legge odierna ripristina le garanzie fondamentali, ma le criticità rimangono. L’Ue sostiene le richieste di riforma dei cittadini ucraini. Il rispetto dei valori fondamentali e la lotta alla corruzione devono restare la priorità”.

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La legge poneva l’Ufficio Nazionale Anticorruzione dell’Ucraina (NabuNational Anti-Corruption Bureau) e la Procura Specializzata Anticorruzione (SapoSpecial Office of the Anti-Corruption Prosecutor) sotto la diretta autorità del procuratore generale, a sua volta nominato dal presidente, scatenando le accuse di interferenza presidenziale nelle indagini dei due enti che riguardano diversi altri funzionari del governo Zelensky, tra cui l’ex vice premier Oleksiy Chernyshov, accusato di aver ricevuto tangenti in un’operazione immobiliare.

Diverse centinaia di persone avevano inscenato una nuova protesta sotto la pioggia nel centro di Kiev ieri, alla vigilia del voto, per fare pressione sui legislatori. “Giù le mani da Nabu e Sapo”, hanno gridato. Gli alleati europei di Kiev, preoccupati che la precedente legge potesse indebolire le riforme anticorruzione fondamentali per la candidatura dell’Ucraina all’Ue, hanno invece espresso apprezzamento per i nuovi emendamenti proposti dal governo di Zelensky. Ma negli ultimi giorni hanno fatto arrivare al presidente un messaggio chiaro: la mancata approvazione avrebbe messo in forse l’erogazione di alcuni fondi comunitari.

Il 25 luglio era emerso che Bruxelles potrebbe tagliare la quarta tranche del programma di aiuti “Ukraine Facility: Kiev avrebbe dovuto ricevere 4,5 miliardi di euro, ma almeno per il momento l’erogazione si fermerà a 3,05 miliardi. La motivazione ufficiale è che l’Ucraina ha portato a termine solo 13 delle 16 riforme richieste per ottenere i fondi, ma lo stesso giorno i media ucraini rivelavano che la motivazione reale era legata alla legge sull’anticorruzione e una fonte riferiva a Rbc Ukraine che l’Europa non erogherà gli 1,5 miliardi trattenuti “finché non saranno risolte le questioni relative a NABU e SAPO, in particolare il ripristino della loro indipendenza”.

Prima dell’approvazione diversi media, tra cui il Kyiv Independent, riferivano che se la legge del 22 luglio non fosse stata ritirata l’Ue avrebbe interrotto i finanziamenti nell’ambito del prestito ERA (Extraordinary Revenue Acceleration) del G7, programma di finanziamento coperto da beni russi congelati, quelli della Banca europea per gli investimenti (BEI) e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS). “”Sì, l’Ue ha effettivamente avvertito Kiev – ha detto un funzionario dell’Unione alla European Pravda, media vicino alle istituzioni comunitarie -. Se la legge non verrà approvata, i prestiti derivanti dai profitti derivanti dagli asset russi nell’ambito del programma ERA cesseranno, semplicemente smetteremo di erogarli. Anche i finanziamenti della BERS e della BEI cesseranno”. Il congelamento non riguarderebbe, invece, i fondi di “Ukraine Facility”.

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Dall’inizio della guerra, l’Ucraina ha ricevuto 138,9 miliardi di dollari di aiuti finanziari, secondo il ministero delle Finanze. Il principale donatore al bilancio è stata l’Unione Europea, che ha stanziato direttamente 48,6 miliardi di dollari. L’Ue ha fornito altri 8 miliardi di euro (9,3 miliardi di dollari) attraverso il meccanismo di prestiti ERA, in base al quale l’Ucraina prevede di ricevere un totale di 50 miliardi.



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