Immobiliare News | Nomisma, Costruzioni: il 13% delle imprese prevede un aumento del fatturato entro il 2025


La filiera delle costruzioni rappresenta uno dei pilastri economici chiave del nostro Paese. Nel primo trimestre 2025 si contavano 752.277 imprese attive nel settore, pari a circa il 15% del totale nazionale (5.044.698). Un comparto produttivo particolarmente importante, che nel 2024 ha confermato la propria resilienza con una crescita del valore aggiunto dell’1,2% rispetto all’anno precedente. In un contesto segnato da incertezze economiche e instabilità geopolitiche, nel 2025 le imprese di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni (edilizia e impianti) si trovano in una fase di cauto ottimismo. Tuttavia, devono confrontarsi con una persistente carenza di manodopera specializzata e una resistenza all’intelligenza artificiale, ancora poco adottata in azienda. A testimoniarlo è l’ultimo Osservatorio SAIE, realizzato da Nomisma, con focus su formazione e intelligenza artificiale. 

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 


L’Osservatorio conferma come il settore delle costruzioni sia in uno stato di buona salute. Il 13% delle imprese prevede infatti di chiudere il 2025 con un aumento del fatturato. Nel confronto con lo stesso periodo del 2024, il primo trimestre del 2025 è stato caratterizzato da una crescita dei ricavi per più di 1 impresa su 3 (34%), e per circa la stessa percentuale i ricavi sono rimasti stabili. Questa dinamica positiva è accompagnata non solo dalla soddisfazione per il portafoglio ordini, considerato adeguato da oltre la metà delle imprese del campione (52%), ma anche da livelli elevati di fiducia: quasi 1 impresa su 2 (48%) dichiara un livello di fiducia alto o molto alto nei confronti della propria situazione aziendale. Guardando al settore invece, emergono timori legati ai recenti shock geopolitici e all’incerto andamento economico nazionale. Ben il 76% del campione si dichiara pessimista rispetto allo scenario internazionale. Ma che cosa preoccupa maggiormente gli imprenditori? La fine dei bonus edilizi, l’incertezza normativa e la riduzione degli investimenti pubblici e privati sono i fattori che in questo momento rendono più scettiche le aziende. Tra gli incentivi, invece, Bonus ristrutturazioni, Superbonus 65% ed Ecobonus sono state tra le misure considerate più apprezzate.


Il settore delle costruzioni e gli investimenti per la formazione 

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Passando all’ambito risorse umane, 1 impresa su 4 prevede di assumere nuovo personale nel prossimo trimestre, con una media di due nuove unità per azienda. In particolare, le figure più ricercate risultano essere impiegati (67%), ingegneri (33%) e operai, questi sia specializzati che non (entrambe le tipologie al 25%). In particolare, la rilevazione dell’Osservatorio SAIE conferma che gli operai altamente specializzati sono i profili più difficili da reperire. I motivi? Mancanza di candidati sufficientemente qualificati (66%), competenze non adeguate rispetto alle esigenze aziendali (34%) e scarsa disponibilità nella zona geografica di riferimento (31%), con una maggiore incidenza nel Nord Italia, sono le principali difficoltà incontrate dalle aziende. Questo ha delle ripercussioni sulle attività produttive: il 31% delle aziende dichiara di avere subito una perdita economica, il 26% ha registrato un ritardo nelle consegne e, infine, il 9% non ha potuto partecipare a determinati bandi proprio a causa della mancanza di personale adeguato. A fronte di questa carenza, oltre 7 aziende su 10 (72%) dichiarano di assumere profili con minore esperienza. Le aziende stanno investendo dunque maggiori risorse in formazione, attivando anche partnership con ITS e/o scuole di alta specializzazione. Non sorprende che la formazione tecnica e specialistica sia al secondo posto tra le aree prioritarie di investimento, preceduta solo dalla formazione sulla sicurezza sul lavoro. Per gli imprenditori, l’investimento in formazione è l’elemento chiave per incrementare le competenze, aumentare la produttività e migliorare l’immagine aziendale/employer branding. Tuttavia, il budget rimane contenuto, attestandosi sotto i mille euro per dipendente per più di 6 imprese su 10 (66%), con solo il 13% delle aziende disposte a spenderne oltre duemila.


Il settore delle costruzioni e la resistenza verso l’IA Ma qual è lo stato del settore rispetto all’uso di intelligenza artificiale e nuove tecnologie? Nell’applicazione dell’intelligenza artificiale, la filiera è ancora in fase di studio e valutazione: l’81% delle imprese non la usa, anche se il 35% di questi ha intenzione di integrarla in futuro. Le motivazioni che portano le aziende a non ricorrere all’IA sono diverse: mentre molte aziende dichiarano di non avere l’expertise necessaria per utilizzarla, altre sono già soddisfatte dalla propria organizzazione interna e preferiscono lavorare come hanno sempre fatto. Tuttavia, sono quasi 5 su 10 le aziende che prevedono di implementare l’intelligenza artificiale nei prossimi 2-3 anni. Chi la usa invece – circa il 19% – appartiene soprattutto al settore della Progettazione e dei Servizi, con prevalenza nelle imprese del Centro-Nord. Tra le aree di applicazione più frequenti, il marketing/comunicazione/CRM si colloca al primo posto, seguito da customer service e produzione. Tra i vantaggi principali nell’utilizzare l’IA, le imprese citano l’aumento dell’efficienza operativa, l’automazione dei compiti ripetitivi e il miglioramento del servizio clienti. Anche qui la formazione gioca un ruolo centrale, con più della metà delle aziende (58%) che sta organizzando corsi o intende farlo prossimamente.




Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Contabilità

Buste paga

 

Source link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese