5 nuovi Comuni entrano nella comunità energetica


Valmadrera, Oggiono, Galbiate, Costamasnaga e Rogeno entrano ufficialmente nella comunità energetica lecchese, puntando su energia rinnovabile e condivisione

LECCO – Il progetto nato a Lecco poco più di un anno fa, con l’ambizione di costruire una Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale, allarga i suoi orizzonti. A un mese dal primo compleanno, la CERS Lecco ETS annuncia l’ingresso formale di cinque nuovi Comuni: Valmadrera, Oggiono, Galbiate, Costamasnaga e Rogeno hanno deliberato l’adesione al modello lecchese, ufficializzando così un percorso che da tempo era in fase di maturazione.

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Nei rispettivi consigli comunali, i cinque enti locali hanno approvato la partecipazione alla Comunità Energetica, scegliendo di puntare su un modello di sviluppo sostenibile e condiviso, che già oggi sta dimostrando concretezza e solidità. Con questa adesione, gli edifici pubblici dei nuovi Comuni, in rete con quelli già coinvolti e con le imprese locali, potranno accedere agli incentivi legati allo scambio di energia prodotta da fonti rinnovabili all’interno della comunità.

Silvia Negri
Silvia Negri

A sottolineare la portata dell’evento è Silvia Negri, presidente della CERS Lecco ETS, che a nome dell’intero direttivo ha commentato: “Esprimiamo soddisfazione per questo allargamento al quale si lavorava da tempo e che è finalmente ufficiale. La CERS di Lecco è una risorsa per il territorio, sia per le imprese che per gli enti pubblici. In settembre sono previsti altri ingressi – ha aggiunto – che permetteranno di favorire l’adesione di altri enti e imprese del territorio, che credono nella validità del progetto CERS Lecco ETS”.

Un segnale chiaro arriva anche dall’assessora Renata Zuffi, che difende l’unicità del percorso intrapreso nel lecchese: “È tempo di dire che non tutte le CER sono uguali e che il modello lecchese, diversamente da altri, è nato dal basso senza partnership ingombranti e massimizza il beneficio collettivo e la ricaduta territoriale. Nella S del finale dell’acronimo CERS – ha puntualizzato – sta tutta la differenza e la sostanza del modello, che si appoggia ai fondi di Comunità, ove esistenti, e promuove il valore della condivisione degli incentivi per finalità collettive”.

Siamo nel pieno dell’estate 2025, ma il lavoro dietro le quinte della comunità non conosce pause. Oltre all’ampliamento istituzionale, è prevista per il mese di settembre una serie di eventi pubblici, aperti a cittadini, imprese e associazioni, con l’obiettivo di far conoscere meglio il funzionamento della CERS e accompagnare l’ingresso di nuovi soci.

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Il meccanismo, che si fonda sulla produzione e condivisione locale di energia solare, si avvale anche di un’importante leva economica: grazie ai fondi del PNRR, chi installerà impianti fotovoltaici potrà contare su un contributo a fondo perduto del 40%, un incentivo che riduce significativamente la soglia di accesso per pubblici e privati.

La transizione energetica non è più uno slogan ma una realtà in divenire. E mentre in molte zone del Paese si fatica a tradurre le buone intenzioni in progetti concreti, nel lecchese la comunità energetica prende forma con passo deciso. La sfida, oggi, è mantenere questo slancio, ampliando la rete e rafforzando la consapevolezza collettiva di un nuovo modo di produrre e consumare energia: sostenibile, partecipato, solidale.



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