Il recente accordo sui dazi tra Unione Europea e Stati Uniti, ha riscontrato insoddisfazione nella maggior parte delle aziende esportatrici italiane.
Da un’indagine di Promos Italia, l’agenzia delle Camere di commercio per l’internazionalizzazione, emerge che il 71% delle imprese continua a riscontrare difficoltà nell’export verso gli USA, sperando in condizioni più favorevoli.
L’indagine, condotta su circa centocinquanta realtà italiane attive nel commercio estero, ha evidenziato una scarsa fiducia (77%) nell’operato negoziale dell’UE. Circa la metà (46%) delle imprese intervistate prevede di modificare le proprie strategie operative e di esportazione negli Stati Uniti. Inoltre, il 58% teme un impatto negativo dell’andamento del cambio euro-dollaro sull’export.
Giovanni Da Pozzo, Presidente di Promos Italia, pur riconoscendo le preoccupazioni, sottolinea come l’accordo abbia comunque contenuto l’impatto sui settori chiave come agroalimentare, farmaceutica e manifattura di qualità, preservando la competitività italiana.
Nel 2024, l’Italia ha esportato negli USA per 65 miliardi di euro, con un calo del 3,6%. Tuttavia, il primo trimestre 2025 ha visto una crescita del 12%, raggiungendo 18,6 miliardi di euro. Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna e Veneto sono le regioni leader nell’export verso gli Stati Uniti, con settori trainanti quali macchinari, farmaceutica, mezzi di trasporto, alimentari e tessili.
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