Il decreto “disposizioni urgenti per il finanziamento di attività economiche e imprese, nonché interventi di carattere sociale e in materia di infrastrutture, trasporti ed enti territoriali, anche conosciuto come decreto Economia appena approvato, con la questione di fiducia posta dal governo, dal Senato si occupa di pilastri come il capitale, il lavoro, le infrastrutture e le politiche sociali. Il testo, che scade il prossimo 29 agosto, passa ora all’esame della Camera.
Tra gli aspetti principali del provvedimento la possibilità di far ricorso al Fondo per l’avvio di opere indifferibili per interventi non più finanziati dal Pnrr, purché gli appalti siano aggiudicati entro il 31 dicembre 2025 e l’aumento delle risorse per la realizzazione di nuove infrastrutture penitenziarie nonché di opere di riqualificazione e ristrutturazione delle strutture esistenti: 58 milioni di euro per gli anni 2025-2027 a disposizione del Piano del commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria.
Il decreto stanzia inoltre 20 milioni per il Fondo regionale di Protezione civile per il 2025, da destinare al potenziamento del sistema di Protezione civile delle Regioni e degli enti locali (per il 40 per cento), e al concorso agli interventi e alle misure urgenti per fronteggiare le emergenze derivanti da eventi calamitosi per i quali sia stata dichiarata emergenza regionale (per il restante 60 per cento). Altre risorse vengono destinate al Fondo unico (presso il ministero delle Infrastrutture) per il potenziamento delle reti metropolitane e del trasporto rapido di massa, nonché per la manutenzione stradale delle Province e Città metropolitane. E’ stata inoltre prevista l’estensione della detrazione del superbonus 100 per gli interventi nei Comuni colpiti dai terremoti in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria dal 24 agosto 2016, a condizione che rientrino nei casi previsti dalla deroga al blocco della cessione del credito e solo alle spese eccedenti i contributi per la ricostruzione, nel rispetto del limite massimo di spesa previsto.
Sul fronte politiche sociali, il testo prevede, per il 2025, un’integrazione al reddito di 40 euro mensili per le lavoratrici madri, dipendenti e autonome, con due o più figli, a condizione che il reddito individuale da lavoro non superi i 40.000 euro. Si incrementa, poi, di 30 milioni di euro per il 2025 il Fondo contributo abitazione principale del mutuatario esclusivamente per l’accesso al credito da parte delle giovani coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, da parte dei conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi.
E ancora, viene istituito un fondo di circa 80 milioni di euro per la rigenerazione urbana e 10 milioni di euro vengono destinati al Fondo di finanziamento delle attività di interesse generale, con una serie di norme e di disposizioni che riguardano il Terzo settore. Inoltre viene ulteriormente prorogata fino al primo gennaio 2026 l’entrata in vigore della sugar tax. Altri settori di cui si occupa il decreto sono: le strutture universitarie di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam), il Tecnopolo del Mediterraneo di Taranto, la Fondazione Ebri; disposizioni per la rimozione dei rifiuti abbandonati lungo i cigli stradali; l’estensione dell’accesso a risorse a condizioni agevolate per quanto riguarda i gestori delle strutture termali; modifiche alle tariffe del canone unico anche patrimoniale e disposizioni sugli aeroporti della regione Sicilia.
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