Esenzione totale dalla formazione per i commercialisti over 65


Novità in arrivo per la formazione professionale continua dei commercialisti. Nella giornata di ieri, il Consiglio nazionale di categoria ha approvato alcune modifiche al regolamento in vigore dal 30 settembre 2023, finalizzate, ha spiegato Elbano de Nuccio, a “semplificare, alleggerire e avvicinare le regole alle reali esigenze degli iscritti”.

“Un gesto di rispetto – ha aggiunto il Presidente del CNDCEC nel comunicato stampa diffuso al termine della riunione consiliare –, un segnale concreto di attenzione alle diverse stagioni della vita professionale”. Tra le principali modifiche, infatti, trova spazio l’esenzione totale dall’obbligo formativo per gli iscritti che compiono 65 anni nel corso del triennio di riferimento. Tale previsione andrebbe a sostituire la misura, comunque di vantaggio, di cui già oggi possono usufruire tali soggetti, ovvero la riduzione da 90 a 30 del totale dei crediti da conseguire nel triennio.

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Chiaramente, l’esonero formativo varrebbe solo per la formazione “interna”, ma non anche per quella propedeutica all’inserimento o al mantenimento dell’iscrizione in elenchi esterni all’Albo dei commercialisti (si pensi al Registro dei revisori legali), su cui il Consiglio nazionale di categoria non ha potere decisorio.

Altra novità riguarda riguarda i commercialisti con figli in età compresa tra uno e sei anni. Per loro si prevede un taglio del 50% del monte crediti da raggiungere nel triennio: da 90 a 45. Ma se entrambi i genitori sono iscritti all’Albo, il beneficio potrà essere fruito, a scelta, solo da uno dei due. Una misura pensata per andare incontro a chi concilia lavoro e famiglia, che viene descritta come “un passo avanti che dà forma normativa a ciò che per molti è una fatica quotidiana”.

Pari opportunità tra gli ambiti obbligatori di aggiornamento

In più, si è deciso di inserire la materia delle “pari opportunità” tra gli ambiti obbligatori di aggiornamento, con l’obiettivo di valorizzare e diffondere sempre più la cultura dell’inclusione e dell’uguaglianza, e vengono rivisti i criteri per l’autorizzazione dei soggetti erogatori di formazione, nel tentativo di “innalzare la qualità dell’offerta formativa”.

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“Con queste modifiche – ha sottolineato Liliana Smargiassi, Consigliera nazionale delegata alla materia – rispondiamo a bisogni reali, spesso trascurati: da un lato il giusto riconoscimento a chi ha speso una vita nella professione, dall’altro il sostegno a chi si trova a bilanciare lavoro e genitorialità. L’introduzione della materia «pari opportunità» rappresenta inoltre un atto di coerenza con i valori fondanti della nostra categoria”.

Il testo adottato nella giornata di ieri verrà ora inviato al Ministero della Giustizia, che sarà chiamato ad emettere un parere vincolante. In caso di nulla osta da parte di via Arenula, il nuovo regolamento entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026.



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