Sicurezza sul lavoro raffica di controlli: sospese 3 imprese edili, scattano sanzioni per 100mila euro per gravi violazioni sulla sicurezza (e non solo)


BELLUNO. Sanzioni per 100 mila euro. Questo il bilancio dei controlli che sono stati portati avanti nel bellunese dai Carabinieri del Nil (Nucleo ispettorato del lavoro) di Belluno, con il supporto delle stazioni presenti sul territorio. 

 

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L’attività è stata finalizzata a garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e contrastare fenomeni di irregolarità.

 

Nel corso delle ispezioni, che hanno interessato numerosi settori produttivi – tra cui edilizia, ristorazione, manifatturiero e commercio di generi alimentari – sono state riscontrate gravi violazioni per la sicurezza dei lavoratori.

 

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In 2 distinti cantieri, nell’area dell’Alto Cadore e nell’Agordino, sono state sospese 3 imprese edili per gravi violazioni in materia di sicurezza: 2 aziende per carenze strutturali nei ponteggi che esponevano i lavoratori al rischio di caduta dall’alto e una terza per la mancata predisposizione della documentazione obbligatoria, tra cui il Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.) e la Patente a Crediti per l’edilizia. Quest’ultima, obbligatoria dal 1° ottobre 2024 per tutte le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri, rappresenta una misura introdotta per rafforzare il contrasto al lavoro sommerso e per la prevenzione degli infortuni. 

 

I controlli hanno riguardato anche i territori comunali di Alleghe, Cortina d’Ampezzo, Limana, Sedico, Falcade, Feltre, Santo Stefano di Cadore e Setteville, dove sono state accertate ulteriori irregolarità. 

 

Complessivamente, 10 aziende sono risultate non in regola: 4 imprese edili, 2 supermercati, 2 officine manifatturiere, 1 ristorante e 1 struttura ricettiva. Tra le principali violazioni rilevate  la mancata installazione di dispositivi di protezione collettiva nei cantieri, l’assenza del Piano Operativo di Sicurezza, la carenza della formazione obbligatoria per i lavoratori, la mancata sorveglianza sanitaria dei lavoratori, l’assenza del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), la mancata individuazione del preposto della sicurezza e l’installazione di impianti di videosorveglianza non autorizzati. 





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