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Dal Rapporto Consob 2025 emerge un quadro in evoluzione tra trasparenza, SDG e coinvolgimento degli stakeholders

Le imprese italiane stanno abbracciando la sostenibilità in modo sempre più strutturato, integrandola nelle strategie di governance e nella comunicazione finanziaria. È quanto emerge dal Settimo Rapporto Consob sulla rendicontazione non finanziaria (DNF), presentato a luglio 2025, che offre un’analisi dettagliata del comportamento delle 150 società con azioni ordinarie quotate su Euronext Milan. Il documento non solo fotografa un settore in trasformazione, ma mette in luce un cambio di passo culturale e operativo, spinto da un lato dagli obblighi normativi europei, dall’altro da una crescente pressione di investitori e stakeholder.

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Il contesto normativo: tra obblighi e nuove aspettative

Il processo di integrazione della sostenibilità nelle attività d’impresa è accelerato anche grazie al quadro normativo in via di rafforzamento. Con l’arrivo della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), entrata in vigore nel 2024, il perimetro delle aziende tenute a redigere report di sostenibilità si è ampliato, e l’attenzione sulla qualità e comparabilità delle informazioni non finanziarie è aumentata. Secondo Consob, le aziende italiane stanno rispondendo a questa sfida con maggiore impegno: il 100% delle società analizzate ha infatti utilizzato gli standard GRI (Global Reporting Initiative) come base metodologica.

Ma il passo più significativo non riguarda tanto la conformità tecnica, quanto la progressiva integrazione della sostenibilità nei processi decisionali e nella cultura di governance.

Materialità e stakeholder engagement: un approccio più maturo

Uno dei dati più interessanti del rapporto riguarda l’analisi di materialità: tutte le aziende oggetto dell’indagine hanno identificato le tematiche materiali da includere nella DNF, ma è soprattutto la qualità del coinvolgimento degli stakeholder ad essere cresciuta. Il 73% delle imprese ha incluso il punto di vista degli stakeholder nel processo di materialità (in crescita rispetto al 70% del 2023 e al 66% del 2022), a testimonianza di una maggiore apertura al dialogo e di una consapevolezza crescente dell’importanza delle istanze sociali e ambientali espresse da clienti, investitori, dipendenti e comunità locali.

Parallelamente, anche il coinvolgimento dei consigli di amministrazione si è intensificato: il 72% delle società ha previsto un passaggio in CDA al termine del processo di analisi, segnando il dato più alto dal 2019. Questo elemento è centrale perché evidenzia come le tematiche ESG non siano più confinate alla sfera della comunicazione, ma siano entrate nel cuore del processo di governo societario.

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Obiettivi di sviluppo sostenibile: una mappa ancora disomogenea

Un altro indicatore chiave analizzato da Consob è l’allineamento tra tematiche materiali e Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030. Solo il 27,3% delle imprese (41 su 150) ha effettuato questo collegamento in modo esplicito. Tuttavia, i dati evidenziano una forte eterogeneità tra i vari comparti: tra le società del Ftse Mib la percentuale sale al 38,2%, mentre nel settore finanziario arriva al 41,7%. Le realtà non appartenenti a indici principali, invece, si fermano su valori molto più bassi.

Tra gli SDGs più citati spiccano l’SDG 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica, indicato da 41 società, e l’SDG 13 – Lotta al cambiamento climatico, citato da 37 imprese. Questo suggerisce una preferenza verso obiettivi percepiti come direttamente collegati all’attività produttiva o alla gestione del rischio, mentre temi come parità di genere (SDG 5) o riduzione delle disuguaglianze (SDG 10) rimangono meno esplorati.

L’informativa climatica: in crescita ma ancora poco trasparente

Il rapporto sottolinea anche il lento ma costante sviluppo dell’informativa finanziaria legata al cambiamento climatico. Sebbene un numero crescente di società stia iniziando a includere nei bilanci gli impatti ambientali e climatici, la trasparenza e la comparabilità dei dati sono ancora limitate. In particolare, manca spesso una misurazione chiara dei rischi fisici e di transizione, e solo poche aziende rendicontano in linea con le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD).

In questo senso, Consob richiama l’attenzione sulla necessità di un ulteriore sforzo: non solo nell’integrare i dati ESG nei report finanziari, ma anche nell’assicurare che questi siano verificabili, coerenti e comparabili, come richiesto dai nuovi standard europei ESRS.

L’opinione di Consob: più governance, più trasparenza, più integrazione. Le imprese italiane rafforzano il legame tra performance e responsabilità

Nel suo commento al rapporto, Consob evidenzia con soddisfazione il progresso compiuto dalle aziende italiane, ma invita a non abbassare la guardia. Secondo l’autorità, il passaggio dalla “rendicontazione volontaria” alla “rendicontazione strategica” è ancora in corso. È necessario che le imprese non si limitino a trattare la sostenibilità come compliance, ma la inseriscano nella definizione delle strategie aziendali, nei sistemi di incentivazione dei manager, nelle politiche di rischio e nei modelli di business.

Inoltre, Consob sottolinea come una rendicontazione di qualità sia uno strumento fondamentale per il mercato, poiché consente agli investitori di effettuare scelte più consapevoli e alle imprese di costruire un rapporto fiduciario con gli stakeholder.

Il Rapporto Consob 2025 racconta una transizione in atto, fatta di passi avanti significativi ma anche di squilibri e ritardi da colmare. Il sistema delle imprese italiane, soprattutto quelle quotate, si sta muovendo nella giusta direzione: coinvolge i board, ascolta gli stakeholder, allinea le priorità ai grandi obiettivi globali.

Tuttavia, la sfida dei prossimi anni sarà quella di trasformare la sostenibilità da linguaggio esterno a leva interna, capace di orientare le scelte economiche e finanziarie nel lungo periodo. In gioco non c’è solo la reputazione delle aziende, ma la loro capacità di affrontare con resilienza e trasparenza un contesto globale segnato da incertezza climatica, sociale ed economica.

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