Per la prima volta in quasi un decennio, il mercato fotovoltaico europeo rallenta. Secondo il report EU Market Outlook for Solar Power di SolarPower Europe, l’anno in corso vedrà un calo dell’1,4% delle nuove installazioni, interrompendo una crescita che sembrava inarrestabile.
Il motivo principale di questa battuta d’arresto è il crollo del segmento residenziale: dopo aver rappresentato circa il 30% della capacità installata tra il 2020 e il 2023, si stima che nel 2025 contribuirà con appena il 15% delle nuove installazioni. La combinazione di elettricità meno costosa e il ritiro di incentivi pubblici in molti Stati membri ha portato famiglie e piccole imprese a non investire.
Questo rallentamento del mercato non ha però oscurato alcuni risultati storici. A giugno 2025 il solare è diventato la prima fonte di produzione elettrica in Europa, coprendo il 22,1% del mix. In parallelo, crescono rapidamente la flessibilità di sistema e lo stoccaggio: le batterie installate nell’Ue aumenteranno del 52% quest’anno, raggiungendo i 75 GWh.
A trainare il mercato resta invece il segmento utility scale, destinato a coprire circa la metà delle nuove installazioni dell’anno. Aste pubbliche sempre più competitive e strumenti finanziari come i corporate Power Purchase Agreements (Ppa) hanno permesso a molti grandi progetti rinnovabili di continuare a svilupparsi.
In questo scenario, l’Italia si conferma il terzo mercato fotovoltaico dell’Unione europea, dopo Germania e Spagna. Nonostante i colli di bottiglia autorizzativi e la fine degli incentivi per le installazioni sugli edifici, il nostro Paese resta uno dei mercati più solidi e dinamici d’Europa.
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