«Accordo insoddisfacente, per imprese piacentine mercato da 280 milioni»


Viene giudicato “non soddisfacente”, dalla Cna, l’accordo sui dazi raggiunto proprio in queste ultime ora tra il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Il giudizio è stato espresso direttamente dal presidente nazionale di Cna, l’imprenditore piacentino Dario Costantini, secondo cui «un livello dei dazi al 15% provocherà effetti, comunque, molto pesanti sull’export italiano che vanno a sommarsi all’apprezzamento degli ultimi mesi dell’euro sul dollaro di quasi il 15%. L’Italia è uno dei principali esportatori negli Stati Uniti e quindi qualsiasi innalzamento dei dazi avrebbe riflessi molto negativi, in particolare proprio sul sistema delle piccole imprese». 

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Secondo Costantini – riporta la nota stampa – «che basa le sue valutazioni su una recentissima analisi realizzata dalla Cna su indicatori e dati Ocse, Banca Mondiale e Istat, “ai 67 miliardi di euro di vendite dirette, occorre sommare circa 40 miliardi di flussi indiretti che in larga parte sono beni intermedi nei settori della meccanica e della moda, dove è prevalente la presenza delle piccole imprese. Si scrive 15 ma si legge 30%, una tassa ingiusta e sproporzionata che penalizza il Made in Italy. Sono necessari sostegni e compensazioni e ci attendiamo a breve la riattivazione del tavolo sull’export a Palazzo Chigi, per un confronto su strumenti e criteri per mettere a disposizione del sistema produttivo i 25 miliardi assicurati dal governo». 

«Un quadro nazionale – prosegue l’associazione di categoria – ridisegnato a livello locale dalla presidente provinciale di Cna, Cristiana Crenna, perfettamente allineata con Costantini nell’esprimere preoccupazione per il sistema produttivo piacentino». «Il 15% è sicuramente meglio del 30% paventato fino a qualche settimana fa – commenta Crenna – ma i dazi andranno comunque a incidere in misura preoccupante sulle produzioni della Pmi artigiane e manifatturiere piacentine, che abitualmente esportano verso gli Stati Uniti merci e prodotti per oltre 280 milioni di euro all’anno. Un trend confermato anche nel primo trimestre del 2025, con un export verso gli Usa di quasi 70 milioni di euro. A questo dato, tuttavia, occorre aggiungere anche il valore dell’export indiretto, rappresentato dal lavoro di quelle numerose imprese artigiane che ricevono commesse o richieste di subforniture dalle aziende che, successivamente, esportano prodotti finiti. Per questo, come sostenuto anche dal presidente Costantini, credo sia necessario prevedere strumenti e misure emergenziali con risorse comunitarie e nazionali per sostenere le piccole imprese che non sono nelle condizioni di orientarsi verso nuovi mercati».



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