Trump e von der Leyen raggiungono l’accordo sui dazi tra USA e Ue: tariffa di base al 15%. Meloni: ora aiuti alle imprese colpite




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Usa e Ue hanno raggiunto un accordo sui dazi. La svolta è arrivata dopo l’incontro in Scozia domenica 27 fra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quella della Commissione europea Ursula von der Leyen. L’intesa ha come tariffa base il 15%. Ora da domani il responso dei mercati. 

“L’accordo di oggi crea certezza in tempi incerti. Assicura stabilità e prevedibilità per cittadini e imprese di entrambi i lati dell’Atlantico”, ha commentato von der Leyen con la stampa dopo l’accordo. “Questo è un accordo tra le due maggiori economie del mondo, abbiamo scambi per 1.700 miliardi di euro triliardi l’anno e siamo 800 milioni di persone. Siamo circa 44% del Pil globale. E giunge dopo solo poche dal vertice Nato: è il secondo blocco con cui riaffermiamo la partnership transatlatica”. 

«Ci siamo stabilizzati su un’unica aliquota tariffaria del 15% per la stragrande maggioranza delle esportazioni dell’Ue. Si applica alla maggior parte dei settori, inclusi automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici», ha affermato von der Leyen. «Questo 15% rappresenta un limite massimo, quindi niente cumuli, tutto compreso. Fornisce la chiarezza di cui i nostri cittadini e le nostre imprese hanno tanto bisogno, e questo è assolutamente cruciale», ha rimarcato sottolineando che «è il massimo che siamo riusciti a ottenere».

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Fuori dall’intesa restano acciaio e alluminio per i quali «non cambia nulla», quindi una tariffa del 50%, fa sapere Trump. Zero dazi invece saranno applicati su alcuni «prodotti strategici» tra cui gli aerei, apparecchiature per semiconduttori e alcuni prodotti agroalimentari.

La linea di Trump 

“Abbiamo raggiunto un accordo che è imponente e su cui abbiamo lavorato per mesi”, ha spiegato a sua volta Trump aggiungendo che “per quanto riguarda acciaio e alluminio non cambierà nulla, è una questione che non sarà modificata”. I dazi resteranno quindi al 50%.

Washington aveva precedentemente minacciato un’aliquota del 30% nei confronti dell’Unione europea. «Abbiamo raggiunto un buon accordo per tutti», ha detto Trump sottolineando che «ci avvicinerà» e «porterà molta unità e amicizia». Dal punto di vista americano, sarà «ottimo per le automobili» e avrà un impatto significativo sull’agricoltura.

L’accordo include anche la promessa di miliardi di dollari di investimenti e acquisti di energia da parte di Bruxelles. «L’Unione europea accetterà di acquistare dagli Stati Uniti energia per un valore di 750 miliardi di dollari» e «di investire negli Stati Uniti 600 miliardi di dollari in più di quanto stiano già investendo in energia statunitense e armi”. Inoltre, l’Ue acquisterà “un’enorme quantità di equipaggiamento militare. Non sappiamo a quanto ammonta, ma la buona notizia è che produciamo il miglior equipaggiamento militare al mondo”.

Circa gli investimenti, von der Leyen ha fatto sapere che i 750 miliardi, divisi in 3 anni, «valgono per la durata del mandato di Trump: «Sostituiremo gas e petrolio russi con acquisti significativi di Gnl e combustibili statunitensi».

Positivo il giudizio di Roma e Berlino 

Giorgia Meloni plaude all’accordo: “Giudico positivo che ci sia un accordo ma non posso giudicare il merito se non conosco i dettagli”, ha detto la premier. Anche Berlino accoglie con favore l’accordo con Washington sui dazi perché «evita un’escalation inutile».

La dichiarazione congiunta di Meloni, Salvini, Tajani

Nella serata di domenica 27 è arrivata la dichiarazione congiunta della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dei Vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini: “Il Governo italiano accoglie positivamente la notizia del raggiungimento di un accordo tra Unione Europea e Stati Uniti sui dazi e le politiche commerciali, che scongiura il rischio di una guerra commerciale in seno all’Occidente, che avrebbe avuto conseguenze imprevedibili”

“La soluzione negoziata è un risultato a cui le Istituzioni europee e gli Stati membri, inclusa l’Italia, hanno lavorato con grande impegno e facendo squadra comune”, hanno rivendicato i tre esponenti dei partiti della maggioranza, “evitando di cadere nella trappola di chi chiedeva di alimentare uno scontro frontale tra le due sponde dell’Atlantico”.

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La lettura del merito dell’accordo è allineata con von der Leyen, almeno nello schema generale: “L’accordo garantisce stabilità, aspetto fondamentale per i rapporti tra due sistemi economici e imprenditoriali fortemente interconnessi tra loro, come sono quelli dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. Nelle more di valutare i dettagli dell’intesa, giudichiamo sostenibile la base dell’accordo sui dazi al 15%, soprattutto se questa percentuale ricomprende e non si somma ai dazi precedenti, come invece era previsto inizialmente”.

Pronti a misure di sostegno per i settori colpiti dai dazi

“Allo stesso tempo”, precisano Meloni, Tajani e Salvini, “continuiamo a lavorare a Bruxelles per rafforzare il Mercato Unico, semplificare le nostre regole, tagliare la burocrazia, diversificare le relazioni commerciali e ridurre le nostre dipendenze. Infine, siamo pronti ad attivare misure di sostegno a livello nazionale, ma chiediamo che vengano attivate anche a livello europeo, per quei settori che dovessero risentire particolarmente delle misure tariffarie statunitensi. Il Governo italiano continuerà a perseguire l’obiettivo di mantenere salda l’unità dell’Occidente, con la consapevolezza che ogni divisione ci renderebbe tutti più deboli ed esposti alle sfide globali”. (riproduzione riservata) 



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