Se non hai pagato le tasse lo Stato ti premia: scatta il “Bonus Furbetti” | Non versi un euro e gli onesti ci rimettono


Una nuova ipotesi fiscale rischia di trasformarsi nell’ennesimo schiaffo agli italiani che rispettano le regole.

Nonostante le campagne sulla legalità e sull’importanza di contribuire al bene comune, l’Italia continua a mandare segnali ambigui a chi evade. Mentre lavoratori e imprese si sforzano di rispettare ogni scadenza, chi ha ignorato il fisco potrebbe presto beneficiare di un inatteso vantaggio. È proprio in questa contraddizione che si alimenta il malcontento di milioni di cittadini onesti, sempre più disillusi di fronte alle decisioni del potere pubblico.

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In un paese dove ogni nuovo condono sembra smentire i principi della giustizia tributaria, i cittadini iniziano a chiedersi a cosa serva pagare regolarmente. Le dichiarazioni politiche parlano spesso di rigore, ma i fatti vanno in un’altra direzione.

Ogni “pace fiscale” viene annunciata come misura straordinaria, e ogni volta si trasforma in una normalizzazione dell’evasione, accompagnata da promesse mai mantenute.

Come racconta anche il profilo Instagram @maledizioni, questo meccanismo ricorrente non è casuale. Si giustifica ogni proposta di condono come una necessaria “pulizia del magazzino”, ma nella pratica il risultato è sempre lo stesso: chi non ha versato un euro viene graziato, mentre chi ha pagato si ritrova beffato. Dietro il tecnicismo delle sanatorie si cela una vera e propria cultura del premio all’irregolarità.

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Una nuova proposta che riaccende la polemica

L’ipotesi di una nuova sanatoria fiscale per il 2025 torna ad agitare il dibattito pubblico. Il governo starebbe valutando l’eliminazione di 537 miliardi di euro di cartelle esattoriali, giustificando la scelta come un modo per snellire la macchina amministrativa e cancellare i crediti ormai considerati inesigibili. Una manovra che, però, va ben oltre la semplice semplificazione: riguarderebbe infatti anche soggetti che non hanno mai versato nulla, sollevando evidenti problemi di equità.

Negli ultimi vent’anni, le cosiddette “rottamazioni” sono state presentate come eventi eccezionali. Ma in realtà, si tratta di una prassi che si ripete puntualmente, mascherata da urgenze tecniche e propagandata come soluzione razionale. Ogni nuova sanatoria, però, finisce per legittimare l’idea che evadere convenga. Una spirale che mina la credibilità dello Stato e disincentiva il rispetto delle regole.

Debiti
Debiti cancellati dallo Stato (Canva foto) – www.managementcue.it

Cosa rischia davvero chi ha sempre pagato

Il cuore della polemica è tutto qui: chi ha ignorato per anni il fisco potrebbe vedere cancellati i propri debiti, mentre chi ha pagato resta con un pugno di mosche. Non si tratta solo di una questione contabile, ma di un messaggio culturale devastante. L’eventuale “pulizia” del magazzino delle cartelle non colpirebbe solo casi estremi e irrecuperabili, ma anche soggetti che hanno consapevolmente scelto di non versare nulla.

Così, la cosiddetta sanatoria rischia di diventare l’ennesimo condono mascherato, premiando i “furbetti” a danno degli onesti. In un contesto di pressioni fiscali crescenti, questa prospettiva rappresenta una vera e propria beffa per milioni di italiani. Non sorprende, quindi, che l’ipotesi stia già suscitando rabbia e sdegno in tutto il Paese.



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