Sardegna. Dopo 17 mesi, ancora slogan e zero idee: “Far tornare i giovani”? Con i murales da 60 mila euro?


Altro che cambio di passo. A 17 mesi dall’insediamento della Giunta Todde, siamo ancora qui ad ascoltare le stesse formule vaghe, gli stessi proclami generici, gli stessi discorsi da convegno – senza una misura concreta, una legge degna di questo nome o un bando che sia accessibile e in linea con le criticità di un territorio regionale “ormai fottuto”.

Durante il convegno CNA Sardegna, la presidente Ale Todde ha avuto il coraggio di parlare di “valorizzazione del lavoro artigiano”, di “rafforzare la coesione sociale”, e persino di “costruire futuro” e riportare i giovani in Sardegna. Bene: dove sarebbe questo futuro, esattamente? Nelle solite retoriche sul “far tornare i giovani”? E poi cosa trovano quando tornano? Una manovra dove si finanziano, tra le tante puttanate, un murales da 60 mila euro a uno spin-off giovanile del Partito Democratico?

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Ma poi che dire di un altro triste passo del discorso di Ale Todde? Quello sul sostegno all’impresa giovanile? Nel suo intervento, Todde ha ribadito l’ennesimo mantra: “I ragazzi e le ragazze devono essere messi in condizione di vedere un futuro nella propria terra”. Ma con quali strumenti, presidente? Con i bandi regionali impossibili da raggiungere per chi non ha garanzie o capitale proprio? O con l’esclusione sistematica di quelle organizzazioni giovanili che – a differenza di altri – vincono davvero milioni di euro in Europa, ma che voi avete lasciato fuori da ogni tavolo? Manco il minimo incontro a villa Devoto è stato calendarizzato per chi rappresenta da decenni una delle poche buone pratiche nell’isola…

E a proposito di tavoli e di coinvolgimento dei giovani: che fine ha fatto l’assessora Ilaria Portas? Scomparsa dal 9 maggio, nel silenzio più assoluto, dopo un primo incontro con le organizzazioni giovanili del territorio. Le stesse che hanno anche proposto di aiutare la macchina regionale con l’invio di dossier sui quali avviare nuove politiche. A distanza di 80 giorni (meno male che si parla di emergenza giovani in viale Trento) da viale Trieste continua a non arrivare nessun segno.

Todde alla CNA ha poi detto che “la Regione deve sostenere la cultura d’impresa”. Peccato che nel frattempo le imprese vengano abbandonate, e le associazioni di categoria si trovino sbattute fuori dagli uffici da un’assessora arrivata a dire che l’Assessorato “è casa sua”. La politica da tanto, si sà!

Non è solo una questione di incapacità, ma di scelte precise. Perché mentre si predica ascolto, non si ascolta nessuno. Mentre si parla di giovani, si finanziano sempre le solite lobby (i consiglieri/e d’altronde vogliono essere rieletti). Mentre si parla di imprese, non si muove un dito per aiutarle davvero. E mentre si invoca l’innovazione, si distribuiscono incarichi, consulenze e contributi con le solite logiche opache.

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Insomma, dopo 17 mesi non è cambiato niente. Siamo ancora fermi agli slogan generici, alle frasi buone per le brochure, ai convegni pieni di buoni propositi ma senza nemmeno l’ombra di una vera misura, un bando concreto o una politica credibile.

Alessandra, facci e fatti un favore. Dacci un taglio con le fesserie. Perché di convegni, slide e frasi a effetto i sardi (ovviamente quelli che non beneficiano delle famigerate tabelle) ne hanno abbastanza. E chi produce, chi si rimbocca le maniche ogni giorno, non merita questo teatrino.



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