Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge “Coltiva Italia”, un intervento strategico per rafforzare la sovranità alimentare e rilanciare il sistema agricolo nazionale. Un provvedimento che avrà ricadute dirette e significative anche in Puglia, regione dalla spiccata vocazione agricola e duramente segnata in questi anni da crisi di mercato, calamità e abbandono fondiario.
«Con Coltiva Italia riportiamo valore, reddito e futuro nelle campagne pugliesi – dichiara la senatrice Maria Nocco di Fratelli d’Italia – Sosteniamo le nostre eccellenze, aiutiamo i giovani ad avviare nuove imprese, rilanciamo settori chiave come l’olivicoltura e la cerealicoltura, valorizzando il lavoro, la terra e l’identità agricola della nostra regione».
Il disegno di legge prevede un Piano Olivicolo nazionale da 300 milioni di euro, che consentirà di avviare il reimpianto degli oliveti con varietà resistenti e il ripristino della capacità produttiva delle aziende colpite dalla Xylella e dagli eventi climatici estremi. Un segnale concreto di attenzione per un comparto simbolo della Puglia.
Fondamentali anche le misure a sostegno del frumento e dei contratti di filiera, che vengono incentivati con un credito d’imposta fino al 40% e la definizione di un prezzo garantito per tutta la durata del contratto, per tutelare il reddito degli agricoltori e stabilizzare il mercato.
Al centro del provvedimento c’è anche il ricambio generazionale: saranno messi a disposizione 8.417 ettari di terreni pubblici in comodato gratuito per dieci anni ai giovani tra i 18 e i 41 anni, con la possibilità di acquistarli al 50% del valore iniziale. Una misura che si affianca al recupero dei terreni abbandonati, al contrasto allo spopolamento delle aree interne e all’accesso facilitato al credito per l’imprenditoria giovanile e femminile.
Ampio spazio viene riservato alla ricerca e innovazione: il Crea potrà assumere 45 nuovi ricercatori, mentre le aziende agricole sperimentali saranno dotate di tecnologie avanzate come sensoristica, intelligenza artificiale e meccatronica. Agea si trasformerà in Ageait, assumendo anche il ruolo di promotore dell’innovazione agricola e della gestione digitale dei dati del settore.
Infine, una misura attesa da anni: la semplificazione burocratica. Le pratiche presentate ai Caa che non richiedono valutazioni discrezionali saranno immediatamente esecutive, riducendo drasticamente i tempi di accesso ai fondi e aumentando l’efficienza del sistema.
«Ringrazio il Ministro Lollobrigida per l’impegno e la visione che ha messo in questo provvedimento – conclude la senatrice Nocco – È una riforma che parla il linguaggio dell’agricoltura vera: quella che lavora, che produce e che chiede risposte. La Puglia saprà cogliere questa occasione con responsabilità e orgoglio».
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