La Sicilia vuole seguire il modello Portogallo offrendo dal 2026 agevolazioni fiscali sconti fiscali per chi si trasferisce o investe sull’isola: pensionati, professionisti, aziende e start‑up in primis. Ma i servizi saranno all’altezza?
24 Luglio 2025
@Oscar M/Pexels
Dal 2026, la Sicilia punta a sfruttare appieno il proprio Statuto speciale, introducendo agevolazioni fiscali rivolte a chi sceglierà di vivere, investire o lavorare sull’isola. Una novità attesa da quasi ottant’anni, resa possibile dall’approvazione, il 15 luglio 2025, di un decreto legislativo che consente alla Regione di modulare le imposte locali (come IRPEF, IRAP e addizionali), arrivando in certi casi fino all’azzeramento.
Un modello ispirato all’esperienza portoghese
Il riferimento non è casuale: l’obiettivo è attrarre pensionati, professionisti e imprese, sull’esempio di quanto fatto in passato dal Portogallo con il regime dei “residenti non abituali”. Quel meccanismo aveva funzionato per anni, ma è stato poi ridimensionato a causa di problemi collaterali: boom immobiliare, pressione sui servizi pubblici e malcontento locale.
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