Amianto, approvata la nuova legge. Ai privati il 60% dei costi sostenuti


Nuovi contributi da parte della Regione Marche per il trasporto e lo smaltimento dell’amianto. Ieri, il consiglio regionale ha infatti approvato l’aggiornamento della legge del 2020 in materia, prevedendo un contributo a fondo perduto pari al 60% della spesa sostenuta, con un tetto massimo di 3mila euro, per chi vorrà effettuare un intervento di bonifica su coperture, tettoie e manufatti in genere che contengono amianto. Il contributo viene riconosciuto per il trasporto e smaltimento da parte di imprese autorizzate e viene data la possibilità di includere anche le spese tecnico-amministrative. La Regione ha stanziato 300mila euro di risorse. Il testo base della proposta di legge, approvata l’altro ieri, è stato presentato da Giovanni Dallasta, consigliere regionale FI e primo firmatario. Una proposta di legge che è stata discussa in abbinata a quella firmata dalla consigliera Pd, Micaela Vitri (relatrice di minoranza), che già due anni fa aveva presentato il documento.

“Con questa legge – dice Dallasta – diamo una risposta concreta a centinaia di cittadini che vogliono liberarsi di un materiale pericoloso senza dover affrontare ostacoli economici o burocratici insormontabili. È una battaglia che ho voluto fortemente e che è stata portata a termine”. Dallasta sottolinea che questa proposta “migliora una legge già esistente senza generare nuovi oneri per il bilancio regionale, ma ottimizzando le risorse già disponibili. ringrazio l’assessore Stefano Aguzzi per il supporto”.

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Ad intervenire anche la relatrice di minoranza della proposta, Micaela Vitri (Pd): “Dopo anni di attesa – dice – finalmente è stata approvata la proposta di legge che parte dalla mia presentata il 26 settembre 2023. Nel corso di questa legislatura ho depositato diverse interrogazioni e una proposta di legge rimasta bloccata e ignorata per due anni in Commissione Ambiente. Il problema però è che la mia proposta è stata peggiorata e limitata, mettendo un tetto di 3000 euro di contributo per ogni beneficiario, mentre io chiedevo che il finanziamento fosse erogato in base alle spese. Questo sarà quindi un intervento non risolutivo: penso ad esempio a casi come quello di Monteciccardo, dove una fabbrica abbandonata è ancora in attesa di essere bonificata. Basterà un contributo di 3mila euro?”

Alice Muri



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