“Serve un nuovo ’patto’ per le imprese cooperative”


Si sono sentite tutte le inflessioni della bellissima lingua toscana nell’auditorium della Vecchia Cantina, a Montepulciano, che ha ospitato l’incontro tra la cooperazione agroalimentare e le istituzioni organizzato da Fedagripesca-Confcooperative Toscana. Praticamente tutte le aree geografiche sono state rappresentate dagli operatori chiamati ad esporre la situazione dei sette comparti in cui opera l’organizzazione (vitivinicolo, olivicoltura, floricoltura, colture estensive e frutticole, zootecnia, foreste e pesca); ma, purtroppo, è emerso un quadro uniforme di grave difficoltà che, come ha detto Fabrizio Tistarelli, presidente delle cooperative regionali, “senza interventi urgenti, può portare al collasso di queste realtà associative e di un modello di sviluppo toscano equo, sostenibile, radicato nei territori e fondato su un’alleanza tra comunità, ambiente e produzione”. Se l’incontro di Montepulciano voleva avere il carattere degli ‘stati generali’ dell’agricoltura cooperativa, non è mancato nemmeno l’interlocutore invocato fin dal titolo, cioè le istituzioni: hanno partecipato infatti gli europarlamentari Dario Nardella, gruppo progressista, e Francesco Torselli, gruppo conservatori, la deputata di FdI Chiara La Porta, membro della commissione agricoltura, e Stefania Saccardi, vice-presidente della Regione Toscana e assessore all’agricoltura. Il confronto è stato molto aperto, i politici hanno apprezzato la formula della testimonianza diretta degli operatori, ma le conclusioni a cui è giunto Raffaele Drei, presidente nazionale dell’organizzazione, non offrono margini, soprattutto in relazione alle proposte annunciate dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen sulle prospettive finanziarie post-2027. “Demolendo il principale pilastro della casa comune dell’Unione, ovvero la Politica agricola comune (Pac) – ha affermato Drei –, unica vera politica che l’Europa ha promosso e perseguito fin dalla sua nascita in maniera strutturale e coesa, il settore agricolo viene abbandonato, i tagli al bilancio smantellano la struttura stessa della Pac, i diversi settori e gli Stati membri entreranno in competizione, minando il concetto di politica comune, senza alcuna proposta di incentivo all’aggregazione”. All’appello di un nuovo ‘patto per la Toscana’, rilanciato con forza dal convegno, che ha evidenziato la capacità delle imprese cooperative di generare benessere, rispettando il territorio, le persone e le tradizioni, ha replicato, con evidente concretezza, la vice-presidente Saccardi, che ha ricordato alcuni investimenti effettuati negli ultimi cinque anni: “200 milioni di euro sul biologico, 25 milioni di euro per salvare la zootecnia e tutte le domande del ‘bando giovani’, circa 400 evase e finanziate, che ora non vogliamo mortificare, tagliando drasticamente le produzioni vinicole”.

Diego Mancuso

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