La proposta di legge porta le firme di Marco Osnato, Fratelli d’Italia, e Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura e deputato sempre in quota a FdI: le multe che vengono date oggi per la pirateria sono troppo basse e non sono un deterrente efficace. Ecco perché nel testo, qui la proposta completa, viene chiesto un aumento.
Oggi, bene ripeterlo sempre, non esiste in Italia il reato di pirateria e la pirateria non è vista come un furto, che rientra nel penale: la pirateria è solo un illecito amministrativo per violazione del diritto d’autore che prevede una multa di 154 euro.
Solo nel caso di reiterazione dell’illecito, e se ci sono le aggravanti di distribuzione di materiale protetto da diritto d’autore con o senza lucro la multa aumenta a 5000 euro e si entra anche nel campo penale. Ad oggi in Italia per pirateria sono state multate circa 2.300 persone, e alla maggior parte è stata comminata la sanzione di 154 euro. Per fare un paragone ogni giorno a Milano vengono date circa 3.000 multe per divieto di sosta. Non sono illeciti paragonabili, ma aiuta a capire come stiamo parlando comunque di un qualcosa, le multe per pirateria, davvero circostanziato e con numeri bassissimi.
La sanzione che, secondo Osnato, è comunque troppo bassa: in una intervista al quotidiano online Open il deputato ha spiegato che dopo aver parlato con le società televisive e le aziende colpite dalla pirateria tutti concordano sul fatto che i deterrenti attuali, le multe, non sono sufficienti ad arginare il fenomeno.
Di qui la proposta, che verrà discussa dopo la pausa estiva, di alzare la multa da 154 a 500 euro per l’illecito più lieve, portandola da 5000 euro a 16.233,77 per gli illeciti più gravi.
La proposta di legge trova anche una destinazione per i proventi delle sanzioni: “Tenuto conto che le modifiche proposte importerebbero nuove entrate per il bilancio dello Stato, senza comportare alcun onere per la finanza pubblica, l’articolo 2 dispone che le maggiori entrate derivanti dall’attuazione della legge sono destinate al Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo di cui all’articolo 13 della legge 14 novembre 2016, n. 220 (cosiddetta « legge cinema »). Tale destinazione appare conforme con l’obiettivo di fornire sostegno economico all’intera filiera e, nello specifico, ai progetti d’investimento delle imprese che ne fanno parte”.
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