Clusone. Grande partecipazione per un confronto costruttivo sabato 19 luglio a Clusone in occasione degli Stati Generali delle Orobie promossi dal Partito Democratico di Bergamo. L’iniziativa si è svolta nella cornice della Sala Legrenzi e ha visto la presenza di amministratori locali, rappresentanti istituzionali, esperti e cittadini delle valli bergamasche.
L’obiettivo? Costruire una nuova visione politica per il futuro del territorio montano. La giornata si è articolata in momenti di analisi, gruppi di lavoro tematici (artigianato e impresa, servizi, cultura, turismo, agricoltura, enti locali) e conclusioni condivise che hanno posto al centro lo sviluppo sostenibile, l’inclusione e la valorizzazione delle risorse locali.
“Oggi abbiamo messo in campo un metodo: ascolto, confronto e proposta – dichiara Gabriele Giudici, segretario provinciale del Pd -. Le Orobie non sono periferia, ma protagoniste di un nuovo modello di sviluppo. Il Partito Democratico c’è, pronto a lavorare con e per i territori, valorizzando chi li abita e li amministra ogni giorno”.
Da sinistra Alessandra Bertolotti e Gabriele Giudici sul palco
“Il destino della montagna non è già scritto e non serve guardare con nostalgia ai tempi che furono – sostiene il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella, baradello di origine -. Le valli hanno enormi potenzialità sotto tutti i punti di vista, ma hanno bisogno di politiche cucite su misura”.
“Questa giornata è stata solo l’inizio – aggiunge Alessandra Bertolotti, vicesegretaria provinciale del partito -. Il percorso continua con la costruzione di una rete tra amministratori, imprese e cittadini. Le persone devono poter scegliere di vivere in valle e per farlo servono investimenti mirati, servizi di qualità e un progetto politico che guardi al futuro senza lasciare indietro nessuno”.
Una foto di gruppo: presenti anche la consigliera provinciale Giorgia Gandossi (prima a sinistra) e il consigliere regionale Davide Casati (primo da destra)
“Il nodo principale per i territori interni è quello di garantire i servizi per evitare lo spopolamento – conclude Davide Casati, consigliere regionale -. Questo, soprattutto quando si parla di sanità, non può prescindere dalla valutazione delle condizioni particolari di erogazione. Gestire un servizio a domicilio a Scanzorosciate è ben diverso dal gestirlo in alta valle, dove gli utenti sono dislocati in zone distanti tra loro. Serve che il cosiddetto ‘coefficiente territoriale’ entri negli affidamenti regionali, con una sorta di premialità per quegli enti o professionisti che praticano in questo luoghi”.
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