«Davanti alla minaccia concreta di nuovi dazi sui nostri prodotti, è fondamentale una risposta unitaria e responsabile. Le imprese siciliane non possono essere lasciate sole». Con queste parole l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, è intervenuto al convegno organizzato da Cna Sicilia, tenutosi al Molo trapezoidale di Palermo. Al centro del dibattito, le preoccupazioni legate alla possibilità che gli Stati Uniti impongano nuovi dazi sui prodotti europei, con possibili ripercussioni gravi anche per l’economia isolana.
Tamajo ha ribadito l’impegno della Regione Siciliana a farsi portavoce delle esigenze delle imprese locali, annunciando l’intenzione di avviare un confronto diretto con il governo nazionale per definire una strategia condivisa. «La Regione Siciliana – ha spiegato – si farà interprete delle istanze del nostro tessuto produttivo, al fianco delle imprese, per proteggere l’export e salvaguardare l’occupazione. Non alzeremo muri, ma costruiremo ponti: risposte concrete, immediate e coordinate».
Durante il suo intervento, l’assessore ha illustrato le iniziative già messe in campo dal governo regionale guidato da Renato Schifani. «Sono stati investiti circa 300 milioni di euro – ha sottolineato – per rafforzare la digitalizzazione, incentivare la ricerca collaborativa, sostenere la formazione e il capitale umano, promuovere l’efficientamento energetico. Nei prossimi mesi, inoltre, sarà pubblicato un bando dedicato alle start-up innovative e sono già disponibili risorse per la creazione di nuove aree industriali».
L’obiettivo, ha aggiunto Tamajo, «non è limitarsi a gestire le emergenze, ma creare le condizioni strutturali per rendere le imprese siciliane più forti, competitive e resilienti nel tempo. E questo – ha precisato – possiamo farlo solo insieme: Regione, Stato e sistema produttivo».
In chiusura, l’assessore ha lanciato un appello all’unità: «Siamo pronti ad andare a Roma insieme alle associazioni datoriali, per trovare una soluzione condivisa sui dazi prima che il danno diventi irreversibile. La Sicilia farà la sua parte, con spirito di collaborazione e responsabilità».
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