Vanno definitivamente perduti i 14 milioni di euro del PNRR destinati alla bonifica dell’ex discarica di Santa Apollonia ad Aprilia. A confermarlo è stata la risposta del sottosegretario Claudio Barbaro in Commissione Ambiente, che ha certificato quello che Europa Verde Lazio denunciava da mesi: un fallimento istituzionale dalle precise responsabilità politiche.
Il caso emerso grazie all’interrogazione parlamentare
La vicenda è emersa grazie all’interrogazione parlamentare presentata dal deputato Filiberto Zaratti, che da anni segue la questione di Santa Apollonia. “Senza il suo lavoro, questo ennesimo disastro politico-istituzionale, oltre che ambientale, sarebbe rimasto sottotraccia”, dichiarano Guglielmo Calcerano, co-portavoce di Europa Verde Lazio, e Filippo Treiani, coordinatore dell’esecutivo regionale.
I due esponenti del partito ecologista ringraziano anche il circolo Europa Verde di Aprilia per aver “provato in ogni modo a sollecitare soluzioni e a scongiurare la perdita del finanziamento”.
Due anni di immobilismo del Comune di Aprilia
Secondo Europa Verde, la responsabilità del Comune di Aprilia è “gravissima”: l’amministrazione locale ha aspettato quasi due anni prima di formalizzare la rinuncia al ruolo di soggetto attuatore, perdendo tempo prezioso senza attivare alcuna procedura efficace. “Soprattutto nel primo anno, l’amministrazione è rimasta completamente ferma, rendendo inevitabile la perdita del finanziamento”, accusano Calcerano e Treiani.
Regione Lazio sotto accusa: “Atteggiamento inaccettabile”
Ancora più dure le critiche verso la Regione Lazio, che “pur avendo un ruolo di supervisione e impulso, ha scelto di restare immobile”. Un paradosso che assume contorni surreali se si considera che è la stessa Regione che oggi autorizza la realizzazione di una nuova discarica accanto a un sito che da decenni dovrebbe essere bonificato.
Il mistero dei 1,4 milioni di anticipazione
Europa Verde chiede inoltre chiarezza sulla sorte dell’anticipazione da 1,4 milioni di euro: “Vogliamo sapere se quei fondi sono ancora disponibili o se sono stati già utilizzati, e per cosa”, dichiarano i due esponenti del partito ecologista.
“Non permetteremo che cali il silenzio”
“Su Santa Apollonia non permetteremo che cali il silenzio”, concludono Calcerano e Treiani, sottolineando che “i cittadini hanno diritto alla verità e a istituzioni all’altezza della sfida ambientale”.
La vicenda di Santa Apollonia si conferma così come uno dei casi più emblematici di inefficienza istituzionale nel settore ambientale del Lazio, con conseguenze pesanti sia per l’ambiente che per le casse pubbliche.
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