Dazi, l’export dell’Emilia-Romagna è il più penalizzato — Imprese


Mentre i negoziati UE-USA sono ancora in corso, Donald Trump minaccia dazi al 30% a partire dal 1° agosto. Lo fa con una lettera alla Presidente della Commissione europea nella quale avverte che in caso di ritorsione da parte dell’UE, l’ammontare del dazio europeo sarà aggiunto al 30%. In pratica, se l’UE rispondesse con dazi di pari entità si potrebbe arrivare a un dazio Usa del 60%.

In quella lettera, afferma il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, “il presidente Trump, con toni provocatori e una buona dose di affermazioni non vere, annuncia per l’ennesima volta dazi pesantissimi sull’export europeo, colpendo principalmente l’Italia e in particolare l’Emilia-Romagna, regione nel nostro Paese con il più alto export pro capite verso gli Stati Uniti, superando i 10 miliardi di euro”.

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“I dazi sono a tutti gli effetti tasse che si pagano allo Stato americano”, aggiunge l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi. “Se questo provvedimento verrà confermato, l’Emilia-Romagna sarà una delle regioni che ne pagherà il prezzo più alto: il nostro export è tra i più apprezzati nel mondo e siamo la regione che esporta di più negli Stati Uniti”.

“I dazi aumentano il costo dei prodotti, generano sfiducia e incertezza nei mercati, comprimono le economie, fanno salire l’inflazione ed erodono il potere d’acquisto, sia dei cittadini europei sia degli americani”, aggiunge l’assessore Mammi. “E non c’è solo un impatto immediato sui prezzi, ma può generarsi un rischio di rallentamento delle economie, perdita di valore delle borse, e conseguenze negative nel medio e lungo periodo: questi soldi finiscono nelle casse dello Stato americano, ma non vanno né alle imprese né ai lavoratori. Inoltre, nella lettera inviata dagli Stati Uniti si sceglie di ignorare l’enorme valore dei servizi, dei fondi di investimento e della finanza americana che già beneficia enormemente del mercato europeo”. 

“Serve una reazione forte, ragionata e unitaria da parte dell’Europa e del Governo italiano”, conclude l’assessore Mammi. “Occorre inoltre constatare che non ci sono relazioni ‘speciali’ tra Italia e Stati Uniti, come il Governo ha provato a far credere in questi mesi: siamo tutti europei, tutti nella stessa situazione, e nessuno può permettersi approcci individuali o fughe in avanti. Accanto alla reazione diplomatica e commerciale serve subito anche un piano concreto di sostegno alle imprese e alle filiere più colpite, per aiutarle a essere più competitive e assorbire il contraccolpo dei dazi. A partire dalla riduzione degli oneri fiscali e sul lavoro, da misure per migliorare la logistica e l’energia, garantendo vantaggi soprattutto per le aziende energivore, e dal sostegno per promuovere il Made in Italy negli Stati Uniti, un mercato fondamentale che non possiamo permetterci di perdere, anche grazie alla forte domanda e alla presenza di 20 milioni di cittadini che vantano origini italiane. E, mentre difendiamo la nostra presenza negli USA, dobbiamo anche guardare avanti: investire su nuovi mercati, come Sudamerica e Asia, per aprire nuovi sbocchi commerciali, senza rinunciare a quello americano, oggetto al momento di una fase molto perturbata”.

“Ovviamente è urgente una risposta coesa ed efficace a livello europeo e nazionale”, dichiara il presidente De Pascale, “ma è evidente che finora le reazioni di von der Leyen e Meloni siano state totalmente insufficienti. Se c’è una strategia della Commissione europea, nessuno finora l’ha capita e sinceramente anche il nostro Governo sembra più interessato a non incrinare i rapporti politici con Trump, sacrificando gli interessi commerciali delle nostre imprese”. “Durante la recente missione a New York”, sottolinea ancora de Pascale, “anche il ministro Lollobrigida, come noi, ha potuto nuovamente ascoltare la preoccupazione degli espositori italiani e ha usato parole molto più preoccupate del solito. È il momento in tutta Europa di abbandonare la tattica politica e mettere in campo una reazione concreta”, chiude il presidente della Regione.

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