aumentano le quote in private equity, dal 3,8 % al 13,3 % tra il 2006 e il 2024 « LMF Lamiafinanza


Il private equity consolida il proprio ruolo nei portafogli dei più grandi fondi pensione, diventando una componente strutturale delle strategie di lungo termine.

Secondo l’annuale survey di Pensions & Investments sui principali 1.000 sponsor pensionistici, l’allocazione media dei grandi fondi pensione statunitensi in private equity ha subito una crescita esponenziale: dal 3,8 % del totale degli asset nel 2006 al 13,3 % nel 2024 . In poco meno di vent’anni, dunque, questa asset class ha conquistato uno spazio non trascurabile nei portafogli delle pensioni più rilevanti, segnando un cambiamento di paradigma nei modelli di investimento.

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Un cambiamento strutturale e globale

Il fenomeno non è limitato agli Stati Uniti. Secondo dati dell’Equable Institute, nel 2023 il 33,7 % delle allocazioni dei principali fondi pensione statali e locali era destinato ad asset alternativi, inclusi equity e debt privati per il 13,7 %. Parallelamente, l’American Investment Council rileva che l’88 % dei fondi pensione pubblici negli USA detiene esposizioni al private equity, con un peso medio di circa il 14 %.

Un report dell’Official Monetary and Financial Institutions Forum (Omfif) conferma che circa il 40 % dei grandi fondi pensione globali prevede di aumentare ulteriormente la propria allocazione in private equity nei prossimi dodici mesi. Le motivazioni principali? La ricerca di performance superiori e una minore volatilità rispetto ai mercati tradizionali.

Performances eccellenti, ma crescono le criticità

I vantaggi del private equity emergono chiaramente: l’AIC riferisce un rendimento mediano annuo decennale del 15,2 % nel 2023 per gli investimenti in private equity, nettamente superiore ad altre asset class. Alcuni fondi hanno persino registrato ritorni medi del 20 % annuo, come il Vermont Pension Investment Commission con il 20,48 % su dieci anni.

Tuttavia, il mondo del private equity non è privo di criticità. Un’inchiesta del Financial Times del dicembre 2024 ha messo in evidenza i rischi di opacità e scarsa liquidità, spesso sottovalutati dagli investitori istituzionali . Inoltre, uno studio del Wall Street Journal ha segnalato che alcuni fondi pensione hanno difficoltà a convertire in liquidità gli investimenti in private equity, rallentando i flussi per il pagamento delle pensioni.

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Un equilibrio da costruire

I dati suggeriscono che la crescita del private equity segue una logica strategica: diversificare, ottenere rendimenti maggiori, contenere la volatilità. Ma i fondi pensione devono gestire il trade‑off tra rendimento e flessibilità. L’adozione di strumenti alternativi come private equity e private credit sta ridisegnando i portafogli verso soluzioni più sofisticate, che necessitano di governance avanzata, attenta gestione del rischio e trasparenza regolatoria.

La crescita del private equity nei portafogli pensionistici da meno del 4 % a oltre il 13 % rappresenta un cambiamento strutturale che investe non solo i grandi fondi ma l’intero sistema finanziario. La strategia di valorizzazione delle asset class alternative sta ridisegnando le aspettative degli investitori istituzionali: rendimento atteso più elevato, seppur dentro un quadro di complessità operativa crescente.



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