servono politiche industriali coraggiose per difendere lavoro e competitività


Il Sottosegretario al MIMIT rilancia il ruolo centrale della manifattura: si alla transizione ecologica, ma con pragmatismo e sostegno alle imprese. L’Italia guida il cambiamento anche in Europa

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L’industria metalmeccanica è una colonna portante dell’economia italiana: con quasi 1,7 milioni di lavoratori e un peso dell’8% sul PIL, contribuisce in modo decisivo all’export e all’innovazione del Paese”. Con queste parole il Sottosegretario di Stato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, è intervenuta all’Assemblea Generale di Federmeccanica, portando i saluti del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Un’occasione per ribadire l’attenzione dell’Esecutivo verso un comparto strategico, oggi messo alla prova da sfide globali e interne: aumento dei costi energetici e delle materie prime, calo degli ordinativi, incertezza internazionale e normative europee che rischiano di penalizzare le imprese. “Non possiamo permettere che una transizione ambientale ideologica impoverisca il nostro sistema produttivo – ha dichiarato Bergamotto –. Serve un approccio realistico, rispettoso della competitività e delle specificità nazionali”.

Il Sottosegretario ha quindi illustrato le azioni già introdotte dal MIMIT per accompagnare la trasformazione del settore: contratti di sviluppo per filiere strategiche, incentivi per l’autoconsumo da rinnovabili, strumenti per il risparmio energetico e l’avvio di un quadro sul nucleare di nuova generazione, “fondamentale per la sicurezza energetica e l’indipendenza dagli idrocarburi”.

Altro nodo cruciale è quello delle competenze: “Stiamo rafforzando gli ITS e valorizzando le lauree STEM per colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che penalizza in particolare i settori industriali ad alta specializzazione”.

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Sul piano europeo, l’Italia – ha ricordato il Sottosegretario – si è fatta promotrice di una nuova bussola industriale. Con sette non paper presentati in UE, tra cui uno sull’automotive, il Governo chiede una revisione del regolamento che impone lo stop ai motori endotermici dal 2035, più flessibilità sanzionatoria, incentivi comuni per la domanda e l’adozione del principio di neutralità tecnologica. “L’Europa inizia a darci ragione: il confronto sulla revisione delle norme sulle emissioni di CO₂ è stato avviato, segno che la nostra voce è stata ascoltata”.

In conclusione, Bergamotto ha espresso fiducia nella capacità di tenuta dell’industria metalmeccanica italiana, sottolineando che “le imprese potranno affrontare con successo le sfide globali grazie al sostegno del Governo, che continuerà ad agire con responsabilità, visione e determinazione al loro fianco”.

 

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