Il rimborso del Modello 730 non è arrivato a luglio: perché tarda


“Ho presentato il Modello 730/2025, perché non mi è arrivato il rimborso con la busta paga di luglio?”. In questi giorni la domanda ricorre tra molti contribuenti, che non si sono ancora visti riconoscere il credito fiscale con lo stipendio. In linea teorica, se la dichiarazione è stata presentata in tempo utile a giugno, la liquidazione del credito fiscale dovrebbe avvenire proprio questo mese.

Quali sono i motivi per i quali il rimborso non è arrivato? Iniziamo a tranquillizzare i nostri lettori: è tutto corretto se il Modello 730/2025 è stato presentato tra il 21 giugno e il 30 giugno: in questo caso la pratica slitta ad agosto.

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Cos’è il rimborso del Modello 730

Subito dopo la presentazione del Modello 730/2025 l’Agenzia delle Entrate inizia a restituire ai contribuenti quanto hanno pagato in più di imposte.

Cerchiamo di capire prima di tutto in cosa consiste il rimborso. Volendo sintetizzare al massimo, è il credito che deriva dal conguaglio tra le imposte che il singolo contribuente deve realmente versare e quello che è stato effettivamente trattenuto dallo stipendio o dalla pensione nel corso del 2024.

Nel conteggio si tengono conto anche degli eventuali costi che il soggetto ha sostenuto nel corso dell’anno: interessi passivi sui mutui, spese sanitarie e detrazioni per i familiari a carico, solo per fare alcuni esempi.

A luglio prende il via la stagione dei rimborsi, almeno per quelli che hanno presentato il Modello 730/2025 prima del 20 giugno. I contribuenti ricevono quanto spetta loro direttamente nella busta paga.

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Quali sono i tempi dei rimborsi

Il rimborsi che spettano a seguito della presentazione della dichiarazione dei redditi sono strettamente connessi alla data entro cui il Modello 730/2025 viene trasmesso all’Agenzia delle Entrate.

Per elaborare l’importo che spetta ai contribuenti sono necessari dei tempi tecnici. Prima l’Ade deve effettuare i vari calcoli, successivamente il sostituto d’imposta – il datore di lavoro o l’ente previdenziale che eroga la pensione – devono ricevere la comunicazione dagli uffici fiscali. A questo punto le somme che spettano vengono accreditate al dipendente.

Il rimborso inizia a essere liquidato da luglio per i lavoratori dipendenti. Ma non è detto che entro questo mese l’importo venga effettivamente versato agli aventi diritto.

Le date del rimborso
👨‍💼 Lavoratori dipendenti Dal mese di luglio, direttamente in busta paga
👵 Pensionati Dal mese di agosto, direttamente sulla pensione Inps
📄 Contribuenti senza sostituto d’imposta Dal mese di dicembre, con bonifico diretto dall’Agenzia delle Entrate
📌 Modello presentato entro il 20 giugno Rimborso a luglio per lavoratori
Ad agosto per pensionati
📌 Modello presentato dopo il 20 giugno Rimborso da agosto/settembre in poi

Perché il rimborso non è arrivato a luglio?

A questo punto torniamo alla domanda di apertura. Perché se un contribuente ha presentato il Modello 730/2025 entro il 20 giugno non ha già ricevuto il rimborso? Sono diversi i motivi per i quali questo può accadere.

Modello 730/2025 presentato in ritardo

Il contribuente ha compilato e consegnato la dichiarazione dei redditi entro la scadenza prevista al Caf o al professionista abilitato, ma questi ultimi potrebbero averlo trasmesso all’Agenzia delle Entrate in una finestra temporale successiva.

Come abbiamo accennato in precedenza, l’Ade invia al sostituto d’imposta i dati per il rimborso a seconda della data in cui ha ricevuto la documentazione. Nel caso in cui questa sia avvenuta dopo il 20 giugno, il rimborso slitta ad agosto o a settembre.

Sostituto d’imposta incapiente

Il sostituto d’imposta potrebbe non avere una capienza fiscale sufficiente per erogare il credito. In altre parole non trattiene sufficienti imposte dai dipendenti per poter effettuare il rimborso. A questo punto il credito non può essere restituito con la busta paga e il datore di lavoro rifiuta di pagare il rimborso.

Quando si viene a verificare questa situazione il rimborso potrebbe essere erogato nel corso dei mesi successivi.

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In alternativa potrebbe essere riportato all’interno della certificazione unica e il credito potrebbe essere riportato l’anno successivo.

Nel caso in cui dovesse verificarsi questa situazione, il contribuente non perde niente. Il credito a disposizione può essere utilizzato nel Modello 730/2026 o si può chiedere all’Agenzia delle Entrate di erogare direttamente il rimborso.

Le tempistiche, in questo caso, risultano essere leggermente più lunghe.

Status di pensionato

I pensionati ricevono il rimborso un mese più tardi.

L’Inps eroga quanto spetta a partire dal mese di agosto e non da luglio.

Quindi aver consegnato la dichiarazione dei redditi entro il 20 giugno permette di ricevere il credito a partire dal prossimo mese o a settembre. Ricevere il rimborso uno o due mesi in ritardo nel caso in cui si sia un pensionato è normale.

Contribuenti senza sostituto d’imposta

Situazione un po’ particolare è quella caratterizzata dai contribuenti che hanno presentato il Modello 730/2025 senza sostituto d’imposta. Il rimborso, in questo caso, non viene liquidato a luglio, perché non transita attraverso la busta paga.

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Il pagamento viene effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, ma con delle tempistiche leggermente più lunghe. È necessario attendere fino al prossimo mese di dicembre 2025.

Blocco dei rimborsi per chi ha dei debiti

Da ricordare, infine, una delle situazioni estreme nelle quali i contribuenti si potrebbero trovare. Il decreto legislativo n. 110/2024 ha introdotto la compensazione forzosa tra i crediti d’imposta e i debiti fiscali.

Nel caso in cui un contribuente dovesse aver diritto ad un rimborso Irpef superiore a 500 euro e dovesse avere dei debiti fiscali pendenti, l’Agenzia delle Entrate Riscossione effettua una verifica preventiva.

Nel caso in cui dovessero emergere dei debiti non pagati, l’Ader propone una compensazione al contribuente. Quest’ultimo ha tempo 60 giorni per aderire. Nel caso in cui dovesse accettare il credito fiscale viene utilizzato per estinguere i debiti, in parte o del tutto.

Se il contribuente dovesse rifiutare la proposta, il rimborso viene sospeso fino al 31 dicembre dell’anno successivo. In questo periodo l’agente della riscossione ha la possibilità di attivare un’azione esecutiva per il recupero forzoso dei debiti.

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