12.01 – domenica 29 giugno 2025
La manovra “monstre” per L’assestamento di bilancio con risorse aggiuntive per 879 milioni di euro apre il dibattito, visto le temperature, in stile ferragostano e lo riduce al tema del bonus terzo figlio da 3,7 milioni di euro all’anno.
Tra chi ritiene che non aiuta le famiglie, a chi pensa che invece aiuti economicamente chi non ne ha bisogno perché se ha deciso di fare il terzo figlio significa che le entrate economiche sono già sufficienti, si inserisce chi grida al pericolo di finanziare per l’ennesima volta gli immigrati perché si sa che sono quelli che fanno più figli. Contestualmente i dati ci dicono che sono anche quelle con i redditi più bassi.
L’invito ad analizzare numeri e valutare impatti cade nel vuoto. Non cadono nel vuoto ma vanno invece a segno, mentre si discute ampiamente di bonus terzo figlio, gli ennesimi 80 milioni di € di bonus qualità per il turismo e terziario, a pioggia senza paletti né criteri (ne icef ne numero di figli), ed un totale di 170 milioni sulle imprese. E mentre si discute di bonus per il terzo figlio la Pat si appresta a cambiare radicalmente l’indicatore Icef.
La verità è che servirebbe una modalità nuova di confronto, trasparente e partecipata, che coinvolga di più le parti sociali, strutture, associazioni e territori che oggi vengono consultati poco o nulla.
I temi? Dalla casa alla sanità, dalla fuga dei cervelli al problema demografico, dalla produttività delle imprese al reddito dei lavoratori e delle lavoratrici.
Mentre tutto questo sta già accadendo continuiamo a confrontarci serenamente sul bonus per il terzo figlio.
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Walter Largher
Segretario generale Uil Trentino
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