Modello 730/2025: novità su redditi, detrazioni e acconti IRPEF


Nel pieno della stagione del modello 730/2025 un’analisi delle novità che impattano sul lavoro di predisposizione delle dichiarazioni. Si estende la platea dei redditi inclusi e cambiano le regole sulle detrazioni

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Platea più ampia e, di contro, limiti aggiuntivi per beneficiare delle detrazioni d’imposta. Il modello 730/2025 presenta diverse novità da considerare in fase di predisposizione.

La stagione della dichiarazione dei redditi entra nel vivo in vista dell’importante scadenza del 30 giugno 2025, data per il versamento delle imposte. Per i contribuenti, ma ancor di più per gli intermediari, diventa quindi fondamentale tenere a mente le nuove regole.

In particolare, nel solco del percorso tracciato dal decreto legislativo n. 1/2024 si estende il novero di redditi dichiarabili mediante la dichiarazione semplificata e dall’anno in corso vi rientrano anche quelli soggetti a tassazione separata o imposta sostitutiva.

In parallelo, tra le novità da annotare vi è il taglio delle detrazioni per i redditi più alti, che si affianca all’accorpamento delle aliquote IRPEF per il calcolo degli acconti.

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Più redditi nel modello 730/2025, al debutto i quadri M e T

Il decreto legislativo n. 1/2024, tra i primi provvedimenti adottati per l’attuazione della riforma fiscale, ha previsto una graduale estensione dei redditi dichiarabili mediante il modello 730.

Un processo per fasi, che lo scorso anno ha visto l’inclusione dei redditi relativi alla rivalutazione dei terreni, dei redditi di capitale di fonte estera assoggettati a imposta sostitutiva e dei redditi relativi a investimenti all’estero e alle attività estere di natura finanziaria e che nel 2025 prevede due ulteriori novità.

Le nuove tipologie di reddito che possono essere inserite a partire dal 730/2025 hanno richiesto l’adeguamento del modello e l’introduzione di due nuovi quadri:

  • il quadro M, relativo ai redditi soggetti a tassazione separata e a imposta sostitutiva, per l’inserimento dei dati relativi alla rivalutazione del valore dei terreni;
  • il quadro T, per l’indicazione delle plusvalenze di natura finanziaria.

L’estensione del 730 a contribuenti diversi dai percettori di redditi da lavoro dipendente e pensione chiama in campo gli intermediari, alla luce di situazioni più complesse da gestire e che potrebbero rendere poco adatto l’invio diretto della dichiarazione precompilata da parte del contribuente.

Calcolo degli acconti, IRPEF a tre aliquote

Nelle procedure di predisposizione del modello 730/2025 bisogna tener conto di ulteriori importanti novità. La prima riguarda la riforma dell’IRPEF e l’accorpamento delle aliquote.

La dichiarazione relativa al periodo d’imposta 2024 porta al debutto della nuova struttura dell’imposta, basata su tre scaglioni e percentuali di tassazione:

  • 23 per cento fino a 28.000 euro di reddito;
  • 35 per cento da 28.001 a 50.000 euro;
  • 43 per cento superati i 50.000 euro.

Si ricorda che con la conversione in legge del DL n. 55/2025 è stato confermato che per determinare gli acconti IRPEF e le relative addizionali bisognerà far riferimento alle regole vigenti, senza tornare ai quattro valori previsti fino al 2023.

Nel corso della seduta del 17 giugno la Camera ha approvato in via definitiva la legge di conversione del decreto Salva-acconti, il correttivo adottato dal Governo per allineare le regole di calcolo alla luce della conferma, in via strutturale, delle nuove aliquote IRPEF.

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Il decreto legislativo n. 216/2023 prevedeva infatti inizialmente l’applicazione dei valori previgenti per il calcolo degli acconti relativi al 2024 e al 2025, considerando la temporaneità dell’accorpamento delle aliquote previsto in prima battuta per il solo periodo d’imposta 2024.

La Legge di Bilancio 2025, nel confermare a regime la struttura a tre aliquote dell’IRPEF, ha tuttavia “dimenticato” di eliminare una norma che nei fatti avrebbe portato molti contribuenti a pagare un importo in più rispetto a quanto effettivamente dovuto.

Con il correttivo convertito in legge si allineano quindi le regole e ai fini della determinazione dell’imposta dovuta dal contribuente.

Modello 730/2025, debutta il taglio delle detrazioni IRPEF

Nelle procedure di calcolo relative al modello 730/2025 è necessario tenere a mente un’ulteriore importante novità.

Il decreto legislativo n. 216/2023 ha previsto un taglio pari a 260 euro delle detrazioni fiscali per i contribuenti titolari di reddito complessivo superiore a 50.000 euro, al netto del reddito dell’abitazione principale e relative pertinenze.

Il taglio si applica a tutte le spese detraibili al 19 per cento, ad eccezione delle spese sanitarie, così come alle erogazioni liberali in favore di partiti politici e i premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi.

Per fare alcuni esempi pratici, le novità interesseranno le detrazioni per spese d’istruzione, universitarie, le spese funebri o ancora le spese relative all’acquisto di immobili detraibili in dichiarazione dei redditi.

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Una novità che si aggiunge al taglio già previsto per i titolari di redditi superiori a 120.000 euro, per i quali le detrazioni IRPEF spettano:

  • per l’intero importo qualora il reddito complessivo non ecceda 120.000 euro;
  • per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 240.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 120.000 euro, qualora il reddito complessivo sia superiore a 120.000 euro.

Ai contribuenti con redditi superiori a 120.000 euro, la “franchigia” di 260 euro andrà applicata alla detrazione IRPEF già ridimensionata.



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