Efficienza energetica: le proposte di FREE per accelerare


Grazie alle misure di efficienza energetica imprese e cittadini hanno risparmiato oltre 50 miliardi di euro

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Grazie all’efficienza energetica abbiamo risparmiato 27 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio fra il 2000 e il 2023 (fonte: Odyssee-mure). Sono circa 50 miliardi di euro a prezzi attuali che non gravano sulle bollette di imprese e famiglie, a cui si aggiungono i risparmi per avere evitato gli investimenti e i costi operativi di una rilevante capacità di generazione elettrica aggiuntiva, stimabile in circa 30-40 GW di impianti termoelettrici, eolici e solari, il cui costo, inclusi allacciamenti e reti, sarebbe dello stesso ordine di grandezza dei risparmi conseguiti. In più abbiamo 60-70 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 non emesse in atmosfera, oltre a vari altri benefici legati alla riduzione dei costi sociali associati al risparmio energetico conseguito.

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«Tutto ciò aiuta a comprendere come mai a livello europeo il principio “energy efficiency first” sia al centro delle direttive recenti e conferma come l’efficienza energetica dovrebbe essere al centro dell’agenda politica sull’energia. – ha afferma il vice presidente del Coordinamento Free Dario Di Santo – Eppure questo non accade, tant’è che tutte le politiche nazionali attese da mesi, se non anni, in tema di efficienza energetica – come conto termico 3.0, revisione dei certificati bianchi, fondo nazionale per l’efficienza energetica, aste per l’efficienza energetica e le rinnovabili termiche, etc. – ancora non sono state emanate. Di più, l’ecobonus 65%, politica che consentiva di portare avanti le riqualificazioni edilizie in modo economicamente sostenibile e accessibile ai cittadini, è stato svilito dall’ultima legge di bilancio, senza che fossero introdotte o anticipate misure alternative efficaci».

In sostanza sono stati portati avanti solo i provvedimenti legati al PNRR, come Transizione 5.0 o alcuni bandi mirati alla riqualificazione degli edifici in ambiti specifici, con esiti tardivi e limitati, anche a causa della difficoltà di accedere a nuovi incentivi dall’orizzonte temporale molto, troppo, ristretto.

La situazione geopolitica attuale, la necessità di decarbonizzare l’economia e il peso del costo dell’energia sulla competitività delle imprese nazionali richiede un cambio deciso di passo. Il Coordinamento Free chiede:

  • che l’efficienza energetica trovi il giusto spazio nella discussione politica, concentrando attenzione ed energie nelle tante soluzioni che possono essere attuate in tempi brevi;
  • che i provvedimenti citati, a lungo attesi, siano finalmente pubblicati;
  • di ridefinire le coperture finanziarie sulle misure del PNRR dedicate all’efficienza energetica in modo da allungare le finestre temporali previste per Transizione 5.0 e i bandi singoli e conseguire una maggiore efficacia di spesa (come risorse investite e costo-efficacia);
  • di introdurre politiche che aumentino la flessibilità della domanda e dell’offerta di energia, con opportune pratiche di demand side management e demand response e con un’estensione dell’uso dell’autoconsumo diffuso, nell’ottica di una maggiore sinergia fra generazione e consumo e di uno sfruttamento più ampio della cogenerazione;
  • che vengano premiate e valorizzate le produzioni combinate di energia elettrica e calore in ambito industriale, in una visione di qualificata filiera manifatturiera nazionale;
  • di predisporre politiche mirate e semplificate per le PMI;
  • che le Istituzioni coinvolte nelle analisi e nella definizione delle politiche per l’efficienza energetica siano dotate di adeguate risorse per portare avanti con rapidità ed efficacia le azioni richieste;
  • di costituire un tavolo di confronto permanente con gli stakeholder di riferimento, fra cui molte delle associazioni membri del Coordinamento FREE.

«Un uso più efficiente dell’energia si tradurrebbe in maggiore competitività delle imprese manifatturiere, con benefici sui rischi legati alla volatilità dei prezzi e alla disponibilità di energia e sui costi delle bollette, nello sviluppo di filiere ben rappresentate in Italia (riqualificazione degli edifici, produzione di tecnologie per l’efficienza e le rinnovabili termiche, soluzioni combinate di energia elettrica e calore, recuperi termici e dei cascami, fornitori di servizi nell’ottica dell’automazione e dell’intelligenza artificiale, etc.) e nella riduzione dell’esposizione dei conti pubblici in caso di volatilità dei prezzi degli idrocarburi. – ha evidenziato Attilio Piattelli, presidente del Coordinamento FREE – Noi siamo pronti a collaborare con le Istituzioni di ogni ordine e grado per facilitarne il lavoro, ma è chiaro che il Governo e il Parlamento devono mettere l’efficienza energetica al centro del dibattito sull’energia».

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