Auto elettriche, più fondi dalla revisione del Pnrr


Sì alla revisione del Pnrr italiano. Lo ha affermato il Consiglio Ecofin dell’Unione Europea, promuovendo le 67 modifiche che il Governo italiano aveva richiesto, la maggior parte delle quali collegate a miglioramenti sull’attuazione. Altre modifiche sono volte a ridurre gli adempimenti amministrativi e a mitigare i fattori inattesi. Oltre all’Italia il parere positivo riguarda le modifiche ai Pnrr di Belgio, Lituania, Polonia, Cipro, Malta, Croazia e Slovenia.

I nuovi lavori che verranno finanziati

Nell’ambito della revisione tecnica, oltre alle modifiche per sopravvenute circostanze oggettive e a correzioni formali, sono stati implementati gli investimenti per lo sviluppo dell’economia circolare dei rifiuti e per incentivare l’acquisto di automobili a basso impatto ambientale per un importo complessivo pari a 1,2 miliardi di euro. Come spiega la nota di Palazzo Chigi,

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I prossimi giorni saranno di particolare importanza per l’attuazione del Pnrr, con la Cabina di regia del 24 giugno per la verifica del conseguimento dei quaranta obiettivi dell’ottava rata, con la pianificazione dei tavoli tecnici in occasione della visita della Commissione europea e con il pagamento della settima rata, che consentirà all’Italia di confermare il primato europeo nell’avanzamento del Piano e, in termini di performance, di raggiungere il 54% degli obiettivi programmati, ossia più 18% rispetto al 36% della media europea.

L’Italia ha anche chiesto l’inserimento di due nuove misure sulla mobilità sostenibile, mentre resta confermato il valore complessivo del Piano a 194,4 miliardi di euro.

Italia prima in Europa per avanzamento del Pnrr

Soddisfazione è stata espressa dal ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti:

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Con l’imminente pagamento della settima rata da parte della Commissione Ue, l’Italia confermerà il primato europeo nell’avanzamento del Pnrr, con 140 miliardi  di euro già ricevuti, pari al 72 % della dotazione totale – un dato superiore del 24 % rispetto alla media Ue (48 %).

Anche sotto il profilo della performance, il Paese ha conseguito il 54% degli obiettivi programmati, a fronte di una media europea del 36%. Nell’ambito della revisione approvata, oltre agli aggiustamenti tecnici e formali, sono stati rafforzati gli investimenti strategici, in particolare con 1,2 miliardi di euro destinati allo sviluppo dell’economia circolare nel settore dei rifiuti e agli incentivi per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale.

Il ministro ha poi evidenziato lo stato di avanzamento fisico del Piano, precisando che:

su circa 296mila progetti finanziati, 135mila risultano conclusi, oltre 25mila sono in fase di completamento e più di 115mila sono in corso. Rispetto all’ultima relazione semestrale al Parlamento, registriamo un incremento di 26mila progetti, con risorse impegnate pari a 14,4 miliardi di euro e una spesa che supera i 70.

Foti ha infine affermato che, nell’anno che separa dalla conclusione del Pnrr, il governo Meloni sarà pienamente impegnato nel valorizzare ogni euro ancora disponibile, adottando strumenti più efficaci per sostenere ogni forma di investimento produttivo, con l’obiettivo di rilanciare l’economia nazionale.

L’Ue avverte sulla scadenza di agosto 2026

Finora sono stati erogati 317 miliardi di euro agli Stati membri per il Pnrr, ma l’Ue avverte che è necessario compiere ulteriori progressi, poiché il tempo a disposizione è limitato. La scadenza legale impone il raggiungimento di tutte le tappe e degli obiettivi entro la fine di agosto 2026, il che significa che i Paesi (Italia compresa) hanno poco più di un anno per presentare tutte le richieste di pagamento ancora in sospeso, corredate dalle relative prove.

Per questo l’Unione Europea sottolinea la necessità, ove opportuno, di procedere alla revisione dei piani, di semplificarli laddove possibile e di adottare misure adeguate per prepararsi a eventuali perdite legate alle richieste di pagamento. Proprio come ha fatto l’Italia.





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