“Così si creerebbe l’effetto rete”


Bologna, 20 giugno 2025 – Anche Bologna ha la sua ‘mappa della metropolitana’. E cioè quello schemino di linee e colori che molti avranno visto a Londra o a Tokyo, ma anche a Roma, e che riassume la rete dei trasporti cittadina. La mappa in salsa bolognese è, ovviamente, quella del tram: la ‘Rossa’, con le sue due biforcazioni, compone il tratto A, mentre la ‘Verde’ (a nord) e la ’Blu’ (a sud) il percorso B. Il quadro emerge nel progetto di fattibilità della terza linea, che Palazzo d’Accursio il 30 maggio ha portato al Ministero. “Il tram non è il problema, ma la soluzione – taglia corto l’assessore Michele Campaniello, tornando sugli ingorghi dell’altro giorno in via Stalingrado –. Una soluzione che non arriva da opinioni personali, ma da studi ad hoc”.

Avanti tutta, insomma, anche con la ‘Blu’. Avanti nonostante gli ultimi tremori sulle scadenze del Pnrr, che hanno dato una grossa accelerata ai cantieri già attivi (“Se non finiamo nel 2026, il Comune fallisce”, ha detto il sindaco). Va ricordato, però, che la terza linea non beneficerà dei fondi europei, ma è stato chiesto un finanziamento al Governo per 397 milioni di euro.

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Il progetto è stato illustrato in commissione ‘Mobilità’ da Giancarlo Sgubbi, ingegnere del Comune: 20 le fermate intermedie, dal capolinea di via Don Minzoni a quello in via de Curtis al palasport, passando da Porta Lame a Porta Sant’Isaia lungo i viali e proseguendo per Andrea Costa, fino allo stadio e alla Croce, per 10 chilometri e mezzo e 9 nuovi parcheggi. Già accantonata l’ipotesi di far passare il tram in via Sant’Isaia: “Impossibile garantire una sede adeguata – spiega Sgubbi –. E si è scelto di non intervenire in via Marconi per non creare una ulteriore difficile convivenza con i cantieri”.

Il Comune stima una domanda giornaliera da Casalecchio a Corticella di 85.470 utenti (8.381 all’orario di punta) per un carico massimo di 3.135 passeggeri simultanei e una “percorrenza su strada risparmiata” al mezzo privato di 87.960 chilometri al giorno. Non solo, perché implementare la terza linea significherebbe davvero “mettere a sistema il tram”. Con la Blu a regime ci sarebbe meno carico sulla Rossa, che passerebbe da 9.932 a 9.249 viaggiatori nell’ora di punta e da 101.773 a 94.775 in un giorno. “È l’effetto rete”, aggiunge Sgubbi.

Fortemente contrario al progetto che proprio non piace al ministro Salvini è Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega in Comune: “La sinistra si è dimostrata chiusa al dialogo con i cittadini. Per questo continueremo la nostra raccolta firme per poi portare le istanze al Ministero”.

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