Politiche industriali. Ecco la nuova legge: “Strategia di sviluppo”


Spinta al rinnovamento e al rilancio per le politiche industriali della Regione Marche, almeno nelle intenzioni dei legislatori. “La nuova strategia per il rilancio e la modernizzazione del sistema produttivo” parte da una proposta di legge di ventuno articoli, approvata ieri dalla giunta regionale per delineare gli indirizzi per il futuro dell’economia marchigiana. “Nella sua prospettiva programmatica – fa sapere la Regione –, la proposta di legge definisce il quadro di riferimento guardando da una parte alla possibilità di attingere a risorse europee, nazionali e regionali”, e dall’altra traccia “direttrici strategiche e fondamentali”, come “il rilancio degli investimenti, l’innovazione e la ricerca, l’aggiornamento digitale e gli investimenti sul piano della transizione ecologica”.

Alla base dell’intervento della giunta regionale ci sono le criticità riscontrate dall’economia regionale negli ultimi anni – tra aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime, a cui si è aggiunta la perdita di mercati di riferimento in seguito al conflitto Russia-Ucraina –, che hanno colpito in maniera pesante anche il settore manifatturiero, uno dei pilastri del sistema marchigiano. E “le criticità derivanti dal contesto internazionale – secondo l’analisi della Regione – sono state accentuate da fattori come la ridotta dimensione delle imprese, la poca capitalizzazione, la difficoltà nell’accesso al credito e la mancanza di ricambio generazionale”. Per la giunta, serve dunque “una nuova proposta di legge, che sappia dare un segnale per sostenere chi fa impresa, innova, crea lavoro e vuole restare competitivo in un mercato estero sempre più complesso”.

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In questo senso la proposta di legge punta anche a favorire il rientro delle unità produttive delocalizzate all’estero, “attraverso il sostegno e la realizzazione di piani industriali che prevedano un rilevante impatto occupazionale e contribuiscano all’accrescimento del livello tecnologico delle produzioni regionali”. Tra le azioni in questa direzione, la proposta prevede la realizzazione di nuove unità produttive, l’espansione di attività già esistenti, la riconversione di realtà inutilizzate e il rilancio delle imprese in crisi. Quanto a innovazione e ricerca, “la legge promuove il dialogo tra imprese e sistema universitario – fa sapere la ancora Regione –, per lo sviluppo di un ‘ecosistema dell’innovazione’, anche per le micro, piccole e medie realtà che necessitano di essere accompagnate nell’aggiornamento digitale, nella transizione ecologica, adozione di tecnologie avanzate e nel miglioramento degli standard di sicurezza e di sostenibilità”.

Per favorire l’accesso al credito e per l’innovazione finanziaria, invece, la Regione “intende favorire strumenti di garanzia, agevolazioni, ma anche nuovi canali di finanziamento per rafforzare la struttura patrimoniale delle aziende”. Infine, tra le misure proposte, c’è l’istituzione di un Tavolo regionale per la politica industriale, “sede permanente di confronto tra istituzioni, rappresentanze datoriali e sindacali, università e mondo della ricerca, per garantire ascolto e condivisione nelle scelte strategiche”.

“Fin dall’insediamento – sostiene l’assessore regionale Antonini – abbiamo ritenuto prioritaria l’approvazione di una legge unica, capace di fornire una visione coerente alla politica industriale regionale. Questo testo è il risultato concreto: una cornice normativa ampia, costruita con il contributo delle rappresentanze imprenditoriali e sindacali”.

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