Intelligenza artificiale: Padova tra le capitali dell’innovazione artigiana, ma pesa il nodo delle competenze


Il Presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio lancia l’allarme: “Il 62% dei profili digitali avanzati è introvabile: la transizione digitale richiede azioni urgenti sul fronte della formazione, dell’orientamento scolastico e dell’attrattività dei mestieri”.

Padova si conferma tra i territori più dinamici sul fronte dell’innovazione, con ben 3.119 imprese pioniere nell’adozione dell’Intelligenza Artificiale (IA), di cui 744 artigiane. È quanto emerge dall’indagine “I Pionieri dell’IA”, realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che fotografa una provincia a due velocità: da un lato, imprese sempre più aperte alle nuove tecnologie, dall’altro, una crescente difficoltà nel reperire le competenze necessarie.

(Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema informativo Excelsior e Istat).

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Padova guida l’innovazione artigiana

Le imprese artigiane padovane che utilizzano tecnologie IA rappresentano il 23,9% del totale delle aziende pioniere locali, una quota superiore alla media nazionale (19,3%) e in linea con quella regionale (24%). Un dato che sfata stereotipi ormai superati, dimostrando come anche il mondo dell’artigianato stia integrando l’intelligenza artificiale nei propri processi produttivi, dal marketing alla gestione economico-finanziaria.

“La nostra provincia – dichiara Gianluca Dall’Aglio, Presidente di Confartigianato Imprese Padova – si conferma terreno fertile per l’innovazione, anche nel comparto artigiano. Non stiamo parlando di futurismi astratti: l’IA è già oggi uno strumento concreto per migliorare la competitività e la produttività delle piccole imprese. I dati ci dicono che a Padova la tradizione artigiana sta dialogando con le tecnologie più avanzate: un segnale importante di vitalità e lungimiranza”.

Il vero freno? La mancanza di competenze

Tuttavia, a fronte di una forte propensione all’innovazione, Padova sconta una delle criticità più gravi a livello nazionale: il 62% dei profili con elevate competenze digitali avanzate risulta di difficile reperimento, contro una media nazionale del 53,5% e regionale del 56,5%. In termini assoluti, significa che su 9.300 ingressi previsti nel 2024, ben 5.770 posizioni sono difficili da coprire.

L’innovazione è nel DNA dell’artigianato

“Anche con un’età media in crescita, le imprese artigiane continuano a innovare, segno che la capacità di cambiare è parte del nostro DNA – afferma Dall’Aglio. Un segnale importante anche per i giovani, che possono trovare nell’artigianato un luogo dove crescere e sperimentare. Il Made in Italy, del resto, è l’espressione più alta di un equilibrio virtuoso tra tradizione e innovazione.”

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Ma la sfida culturale ancora aperta

A livello nazionale, quasi il 70% delle imprese che non utilizzano ancora l’IA dichiara di non sapere come introdurla nei propri processi. Un dato che riflette una sfida culturale e formativa che riguarda da vicino anche il tessuto produttivo padovano. L’opinione degli imprenditori, però, è positiva: il 66% guarda con favore all’utilizzo dell’IA, considerandola un’opportunità di crescita.

“Il problema non è la resistenza al cambiamento, ma la mancanza di strumenti e conoscenze per affrontarlo –precisa il Presidente Dall’Aglio –. Per questo serve un’alleanza tra mondo associativo, scuola e istituzioni, per rendere davvero accessibili e comprensibili le tecnologie che stanno cambiando il lavoro e l’economia.”



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