Le parole della presidente nazionale Cne-Federimprese Europa
ROMA – “La digitalizzazione delle Pmi è uno dei processi fondamentali per lo sviluppo e il recovery del tessuto imprenditoriale italiano. In questa fase di digitalizzazione, anche, lo scenario delle relazioni tra piccole medie imprese e propri fornitori sta cambiando. Le nuove tendenze rivolgono l’attenzione a metodologie di gestione telematiche come software di e-procurement. Digitalizzare il processo di acquisto, soprattutto per chi tratta elevate quantità di merci, porta inevitabilmente ad abbattere in modo sostanzioso i costi e i tempi di elaborazione ordini, ottimizzando le attività quotidiane. Con le procedure di e-procurement è possibile implementare i sistemi gestionali, gli investimenti, minimizzare o annullare i costi di infrastruttura tecnologica, risolvere errori e bug nello sviluppo, creare network operativi e business community con sistemi eccellenti di sicurezza informatica. I benefici dell’utilizzo di questo tipo di soluzione riguardano sia il ciclo passivo, con risparmio di tempi e costi, riduzione degli errori, miglioramento della qualità delle informazioni e dei processi, sia il ciclo attivo con benefici di efficienza. Ogni acquisto è tracciato e registrato in un archivio digitale con la possibilità di tenere il budget sempre sotto controllo. Si abbattono i costi di gestione dell’ordine permettendo di liberare risorse investendole in attività più remunerative. Si riducono drasticamente le rimanenze tramite una gestione efficiente delle scorte. In questo momento storico è innanzitutto fondamentale digitalizzare tutte le fasi del procurement, avendo l’attenzione di garantire interoperabilità dei dati tra diversi sistemi.
Quindi il procurement non solo deve essere pensato come strumento per aumentare l’efficienza, ma anche come asset strategico che permetta di realizzare innovazione”.
Lo ha detto la presidente nazionale Cne-Federimprese Europa, Mary Modaffari.
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