Confapi sanità e Conflavoro Pmi sanità danno il benvenuto al nuovo presidente di Confindustria dispositivi medici, ingegner Fabio Faltoni (nella foto), figura imprenditoriale di lunga esperienza nei settori della tecnologia medicale e dei servizi integrati per la sanità, ben noto per essere riuscito, primo in Italia, ad affiancare a molte delle ingegnerie cliniche interne delle strutture ospedaliere pubbliche un team esterno di consulenti privati, esperti di tecnologie e procurement sanitario.
“Siamo certi – affermano Gennaro Broya de Lucia, presidente Conflavoro Pmi sanità e Michele Colaci presidente Confapi sanità – che il presidente Faltoni saprà ben rappresentare l’industria ma anche ascoltare e tutelare l’intero comparto di chi invece produce e vende dispositivi medici ed in particolare coloro che oggi sono maggiormente in sofferenza, ovvero le piccole e medie imprese italiane. Vittime di anni di scarsa rappresentanza del comparto, combattono oggi con la nostra tutela le anomalie normative e le altre insostenibili imposizioni che proprio questo abbandono ha generato”.
“Auspichiamo una stretta collaborazione – proseguono – in continuità con il grande lavoro portato avanti con Nicola Barni, per garantire sostenibilità al Servizio sanitario nazionale e la salvaguardia delle Pmi, a partire dalla più urgente delle questioni: l’eliminazione definitiva del meccanismo del payback. Con le risorse che il Governo ha già stanziato diviene strategica la costituzione di una franchigia almeno a 10 milioni, misura che salverebbe centinaia di imprese da un default annunciato ma anche da una lenta eutanasia, a tutela della qualità dell’offerta per il Ssn e della partecipazione al mercato degli imprenditori italiani.”
“Ma l’impegno richiesto – aggiungono Broya de Lucia e Colaci – va ben oltre il payback. Occorre affrontare anche altre criticità spesso ignorate: l’inaccettabile imposta del 5,5% sulle spese di rappresentanza, l’applicazione indiscriminata dello 0,75% sul fatturato, le polizze assicurative dai costi fuori controllo, così come la creazione di reti di impresa legate al territorio per prevenire la centralizzazione nei grandi gruppi e la conseguente scomparsa dei piccoli fornitori del nostro Paese. È tempo di un cambio di passo, concreto e determinato”.
“Confapi sanità e Conflavoro Pmi sanità, presenti sin dai primi momenti dell’emergenza payback, rappresentano oggi la voce compatta degli imprenditori del medtech italiano. Uniti, continueremo a esercitare pressione, vigilanza e proposte, con l’unico obiettivo di restituire dignità e futuro alle imprese italiane del settore” concludono.
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