È stato prorogato, fino al 31 dicembre 2025 e salvo ulteriori modifiche, l’utilizzo del bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’incentivo del 75% che consente di eliminare gli ostacoli alla mobilità fisica. Si può quindi beneficiare della detrazione per le spese sostenute entro la fine dell’anno per interventi che migliorino l’accessibilità degli edifici.
I lavori consentiti, come richiedere l’agevolazione e la normativa alla quale far riferimento nella programmazione e nell’esecuzione degli interventi sono i principali aspetti ai quali prestare attenzione del bonus barriere architettoniche 2025.
Come funziona il bonus barriere architettoniche 2025
Per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, relative a lavori di abbattimento delle barriere architettoniche in immobili già esistenti, si riconosce la detrazione fiscale del 75% nella dichiarazione dei redditi, da ripartire in 10 quote annuali di uguale importo.
L’incentivo si basa su quanto definito dall’articolo 2 del decreto ministeriale n. 236 del 1989 e dal comma 2, dell’articolo 1, del DPR n. 503 del 1996 in merito agli ostacoli che possono rappresentare un disagio alla mobilità di chiunque. Pertanto, si tratta di interventi che servono a:
- eliminare gli ostacoli fisici alla mobilità, soprattutto di coloro che abbiano una capacità motoria ridotta o impedita in maniera permanente o temporanea;
- rimuovere gli ostacoli che limitano o impediscono la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti;
- sopperire alla mancanza di accorgimenti e segnalazioni che consentono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo a chiunque, in particolare a non vedenti, ipovedenti e sordi.
Quali requisiti per il Bonus barriere architettoniche 2025
In linea di massima, le famiglie rappresentano la platea maggiormente indicata a fruire del bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Infatti, nonostante la riduzione degli ambiti di intervento del bonus – con l’esclusione, ad esempio, dei lavori di cambio degli infissi e dei servizi sanitari – le persone fisiche contribuiscono a rendere l’accesso e la mobilità negli edifici il più agevole possibile. A tal proposito, si distinguono le figure dei:
-
proprietari o titolari di un diritto reale su un’unità abitativa unifamiliare;
-
coinquilini di un condominio da 2 a 8 unità abitativa;
-
coinquilini di un condominio con più di 8 unità abitative.
Quali lavori in condominio col bonus barriere architettoniche
L’impatto della misura sulle persone fisiche è ulteriormente confermata dai soggetti che utilizzano il bonus barriere architettoniche 2025 per i lavori sulle parti comuni di un condominio. Il beneficio non si ferma, quindi, alla sola unità abitativa, ma si estende all’intero edificio.
Non sono da dimenticare, tuttavia, tutte le altre categorie alle quali la normativa consente di utilizzare la detrazione fiscale del 75%. Infatti, possono beneficiarne:
- gli esercenti;
- i professionisti e le associazioni tra professionisti;
- gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
- le società semplici;
- i soggetti con reddito d’impresa.
Cosa rientra nel bonus 75% barriere architettoniche
Rispetto all’impianto originario dell’agevolazione, dettato dalla legge di Bilancio 2022, le modifiche operate dal decreto legge 212 di fine 2023 hanno ridotto l’accesso al bonus barriere architettoniche solo ad alcuni interventi, effettuati su:
- scale;
- rampe;
- ascensori;
- servoscala;
- piattaforme elevatrici.
Il provvedimento ha quindi eliminato tutta una serie di lavori che potevano essere effettuati fino alla data del 29 dicembre 2023 (giorno precedente l’entrata in vigore del decreto 212/2023), comprendenti cambi di infissi, servizi igienici, pavimenti, bagni, porte e finestre, nonché interventi di automazione degli impianti.
Cambio infissi col bonus barriere architettoniche: si può?
Il modo in cui la misura era disciplinata originariamente nella legge di Bilancio 2022 ha dato motivo di applicare, in senso estensivo, il perimetro dei lavori ammissibili.
Rispetto alla disciplina dell’ultimo biennio infatti, nel suo primo anno di applicazione, il 2023, il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche ha consentito ai proprietari di casa di ristrutturare il bagno e di cambiare i servizi igienici, comprendendo nelle spese anche i costi per smaltire e bonificare gli impianti.
Tutte queste tipologie di lavori erano ammesse fino a settembre del 2023, momento in cui, in un’ottica di revisione di tutti i bonus casa, ci si iniziò a interrogare sull’ammissibilità di spese non esattamente indirizzate a rimuovere gli ostacoli alla mobilità. Con il bonus barriere architettoniche, inoltre, i proprietari hanno potuto effettuare lavori agevolati su serramenti, pavimenti, infissi e porte.
La nuova disciplina del bonus barriere architettoniche conferma, per il 2025, l’ammissibilità di spese indirizzate a interventi sulla mobilità, come può essere la costruzione di un ascensore.
Quali limiti nel 2025 al bonus barriere architettoniche
Nell’applicazione della misura è bene fare attenzione ai limiti di importo per le spese da agevolare. Infatti, nel 2025 si confermano gli importi massimi sui quali applicare la detrazione fiscale del 75% pari a:
- 50.000 euro per gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari situate in edifici plurifamiliari, funzionalmente indipendenti, con uno o più accessi dall’esterno;
- 40.000 euro da moltiplicare per il numero delle unità abitative di un edificio composto da 2 a 8 unità immobiliari;
- 30.000 euro da moltiplicare per il numero delle unità abitative di un edificio con più di 8 unità immobiliari.
Chiarimenti Agenzia Entrate sul bonus barriere architettoniche
Peraltro, i limiti di spesa sono autonomi rispetto agli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche agevolati da altri bonus, come il bonus casa (o ristrutturazione) e il superbonus. Su questo punto ha fatto chiarezza l’Agenzia delle Entrate fornendo una risposta al quesito n. 293 del 23 maggio 2022.
Più recentemente, con la risposta n. 89 del 7 aprile 2025, l’Agenzia delle Entrate ha risolto anche la questione dell’applicazione del bonus barriere architettoniche per due edifici distinti ma con unico accesso.
In ogni modo, il bonus barriere architettoniche rimane l’incentivo più conveniente del 2025, con il 75% di detrazione fiscale rispetto al 65% del superbonus e al 50% del bonus ristrutturazione (36% per lavori su una seconda casa).
Tuttavia, gli interventi esclusi di recenti dal perimetro dal bonus 75%, possono essere agevolati dagli altri due bonus edilizi, a patto che la tipologia di lavoro rientri nella disciplina di queste agevolazioni. Nel caso di utilizzo del superbonus, i lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche possono rientrare anche come lavori “trainati”.
Quali novità sul Bonus barriere architettoniche 2025
La legge di Bilancio di quest’anno ha apportato poche novità sostanziali all’incentivo per abbattere le barriere architettoniche. Anche per questa agevolazione, come per gli altri bonus edilizi del 2025 per ristrutturare la casa, la Manovra conferma il cambio di rotta sui limiti alle detrazioni. Nel 2025 si applica, pertanto, la soglia di 75.000 euro alla detrazione fiscale dell’incentivo.
In realtà, i paletti più evidenti all’utilizzo dell’incentivo erano stati introdotti già dal decreto legge n. 212, entrato in vigore il 30 dicembre 2023. Il provvedimento ha limitato il perimetro degli interventi a scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. La restrizione dei lavori non si applica se:
- al 29 dicembre 2023, giorno precedente l’entrata in vigore del decreto 212/2023, il richiedente il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche aveva già presentato la domanda di un titolo abilitativo, qualora necessario;
- risultavano già iniziati i lavori in edilizia libera alla data del 29 dicembre 2023;
- nel caso di lavori in edilizia libera non iniziati prima del 30 dicembre 2023, risultava esistente un accordo vincolante tra le parti ai fini della fornitura di beni e servizi oggetto di intervento, con relativo acconto già versato sul prezzo pattuito.
Quando si applica lo sconto in fattura nel 2025
Le limitazioni del decreto legge 212, entrato in vigore il 30 dicembre 2023, interessano non solo l’ambito di intervento oggettivo dei lavori del 75%, ma anche l’applicazione delle due opzioni alternative alla detrazione fiscale. Infatti, la possibilità di cessione del credito d’imposta o di sconto in fattura sul bonus barriere architettoniche avvantaggia, anche nel 2025, rarissimi interventi.
Già dal 1° gennaio 2024, infatti, non è più possibile fruire dei due istituti a eccezione dei lavori, finalizzati ad abbattere le barriere architettoniche, per i quali, entro il 29 dicembre 2023:
- sia stata presentata la richiesta del titolo abilitativo;
- siano già cominciati gli interventi;
- sia stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura di beni e servizi oggetto degli intervento e sia stato versato un acconto sul prezzo. Quest’ultima opzione ha validità per i lavori non ancora iniziati e nel caso in cui non sia prevista la presentazione di un titolo abilitativo.
Quando si può fare la cessione del credito d’imposta?
Le tre opzioni sopra elencate consentivano di ottenere lo sconto in fattura e la cessione del credito d’imposta anche alla data del 29 marzo 2024, giorno precedente l’entrata in vigore del decreto 39 del 2024. Quest’ultimo provvedimento ha eliminato, di fatto, anche le ultime deroghe al blocco della circolazione dei crediti.
Infatti, il decreto legge 212/2023, al comma 2, dell’articolo 3, consentiva ancora la possibilità di utilizzo della cessione del credoto e dello sconto in fattura:
- ai condomini per lavori sulle parti comuni dell’edificio;
- alle persone fisiche, per i lavori su edifici unifamiliari o unità abitative situate in edifici plurifamiliari, a patto che:
- il richiedente fosse il titolare del diritto di proprietà o di un diritto reale sull’immobile oggetto di lavori;
- l’immobile fosse adibito ad abitazione principale in modo che il bonus barriere architettoniche non fosse applicato su una seconda casa;
- il richiedente non avesse un reddito superiore a 15.000 euro, condizione quest’ultima non richiesta alle famiglie con all’interno un soggetto in condizioni di disabilità accertata.
La disciplina del 2025 deriva, pertanto, da quella applicata a partire dalla fine di marzo dello scorso anno. Gli accessi alla cessione del credito d’imposta e allo sconto in fattura sono limitati a pochissimi casi nei quali i lavori siano già iniziati alla data del 29 dicembre 2023 o, alternativamente, sia presente a questa data una richiesta di titolo abilitativo (se previsto) o un accordo tra le parti con relativo versamento dell’acconto.
Quali sono le agevolazioni per disabili nel 2025
Il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche si può considerare come uno tra gli interventi che offra le maggiori garanzie ai disabili. Ma non l’unico. Infatti, nel 2025 sono disponibili alcune misure che consentono di agevolare la vita di tutti i giorni di persone con disabilità, eventualmente non autosufficienti. Nel dettaglio, i sostegni tra i quali rientrano gli aiuti ai disabili riguardano:
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l’Assegno di Inclusione (AdI), destinato alle famiglie con ISEE fino a 9.360 euro purché all’interno sia presente almeno un componente minorenne, un over 60 o, appunto, un disabile;
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il bonus “Caregiver”, riservato alle famiglie che assistono persone con disabilità grave. Nel 2025 l’importo del sostegno può arrivare a 109,07 euro, a seconda del grado di disabilità;
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l’assegno di accompagnamento come sostegno economico per i soggetti con disabilità grave. L’importo del 2025 può arrivare a 541 euro al mese, unitamente alla possibilità di poter richiedere un contributo per l’affitto;
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le detrazioni fiscali per le spese sostenute per assistere i disabili;
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agevolazioni lavorative per i disabili, quali l’Ape sociale e l’Opzione donna.
Quali sono le agevolazioni per gli over 75 nel 2025
Alcune delle agevolazioni introdotte a sostegno di persone affette da disabilità o non autosufficienti sono riservate agli anziani. Pertanto, oltre agli iinterventi per le abitazioni, i condomini e le parti comuni degli edifici ai fini della rimozione degli ostacoli con il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, nel 2025, alcuni bonus per gli over 75 riguardano la vita e le spese di tutti i giorni. Come, ad esempio:
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il bonus anziani di 850 euro, riservato nel biennio 2025-2026 a persone di oltre 80 anni, in condizioni di disabilità grave e non autosufficiente. L’agevolazione consente di fruire di un assegno di assistenza senza perdere l’indennità di accompagnamento;
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l’esenzione del canone tv Rai 2025;
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gli sconti sulle bollette di luce e gas e il bonus sociale per nuclei familiare con ISEE fino a 9.530 euro;
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la riduzione del costo dei bollettini postali per gli over 70;
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la riduzione della Tari, la tassa sui rifiuti, a seconda del comune di appartenenza.
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