Criticità su nuove regole UE rimborsi per voli in ritardo o cancellati


Codici: le nuove regole UE sui rimborsi per voli in ritardo o cancellati sono un affronto per i cittadini europei.


L’associazione Codici critica taglio degli indennizzi e riduzione dei tempi per i reclami. Appello al Parlamento per modificare il testo, tutelando i diritti dei passeggeri. Inoltre boccia in maniera netta la riforma approvata dal Consiglio Trasporti dell’Unione Europea per quanto riguarda i ritardi e le cancellazioni dei voli.

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Non capiamo come il Ministro polacco delle Infrastrutture, Dariusz Klimczak, che guida la presidenza di turno del Consiglio Ue, possa parlare di successo storico e di vittoria per i cittadini europei – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –. Siamo di fronte ad una vera e propria beffa per i passeggeri, che vedono arretrare in maniera pesante, e preoccupante, i loro diritti. Le nuove regole sono un regalo alle compagnie aeree, fatto sulla pelle dei consumatori. Il testo dovrà essere discusso dal Parlamento europeo e ci auguriamo che in quella sede tornino protagonisti i cittadini, modificando quanto varato oggi in maniera che i diritti siano realmente tutelati”.

Le criticità sulle nuove regole UE sui rimborsi per voli in ritardo o cancellati

Tra le novità più gravi introdotte dalla riforma – dichiara Stefano Gallotta, avvocato di Codici esperto del settore aereo – ci sono indennizzi più bassi per i voli intercontinentali, con il tetto massimo che scende da 600 a 500 euro per ritardi superiori a 6 ore, contro le 3 ore previste attualmente. Tagli anche per i voli europei tra 1.500 e 3.500 km, con l’indennizzo che passa da 400 a 300 euro, anziché salire a 600 euro. Un aumento doveroso, perché bisogna tenere conto dell’inflazione. Ma non finisce qui. Indennizzi solo dopo 4 ore di ritardo, contro le 3 ore previste finora. L’unica apparente eccezione riguarda i voli brevi, per cui l’indennizzo sale da 250 a 300 euro. Ma anche qui, niente rivalutazione: 250 euro del 2004 oggi equivalgono a circa 400 euro. Ridotto anche il termine per presentare reclamo: da due anni a soli sei mesi”.

Dopo 21 anni di mancata rivalutazione – riprende Giacomelli –, l’UE taglia gli indennizzi e riduce i tempi per tutelarsi, favorendo apertamente le compagnie aeree. È una beffa inaccettabile. Continueremo a lottare per la difesa dei diritti dei viaggiatori, sollecitando un intervento del Parlamento europeo e delle autorità nazionali – conclude il Segretario Nazionale di Codici –, affinché queste modifiche non si traducano in una nuova stagione di disservizi impuniti e passeggeri abbandonati”.


Fonte: CODICI – Associazione dei Consumatori

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