DUE MODELLI PER UN FUTURO CONDIVISO
Nel Lazio si consolida un’idea nuova di impresa: non solo motore economico, ma leva concreta per rigenerare territori e comunità. Lo dimostrano due azioni recenti. Da una parte, la chiusura a giugno del bando “Doppia transizione digitale ed ecologica” promosso dalla Camera di Commercio Rieti-Viterbo, che ha finanziato l’innovazione nelle PMI delle aree interne con contributi fino a 7.000 euro per il digitale e 3.000 per la transizione ecologica. Dall’altra, l’apertura di “Roma Rigenera Impresa”, attiva fino al 30 settembre 2025, che rilancia in chiave strategica tre aree urbane della Capitale: Corviale, Tor Bella Monaca e Santa Maria della Pietà. Qui, l’impresa è lo strumento per riportare coesione, servizi e futuro in quartieri simbolo della fragilità urbana. Con una dotazione di quasi 280.000 euro, il bando romano finanzia attività imprenditoriali che puntano su innovazione, sostenibilità, digitalizzazione, cultura, inclusione e servizi di prossimità. Due visioni diverse ma complementari, che aprono una direzione interessante per le politiche territoriali della regione.
L’IMPRESA COME ARCHITRAVA DELLA RIGENERAZIONE
“Roma Rigenera Impresa” va oltre il semplice incentivo: è un’azione integrata che affianca supporto economico e visione sociale. Possono partecipare imprese già operative o in fase di costituzione, purché radicate nei quartieri coinvolti. I contributi, a fondo perduto e a rimborso spese, sono destinati a chi propone soluzioni capaci di migliorare la qualità della vita, la connessione tra cittadini e territori, la creazione di nuove opportunità locali. Tra gli ambiti: e-commerce, smart city, agricoltura urbana, manifattura tecnologica, mobilità condivisa, salute digitale e valorizzazione culturale. È una scommessa sulla capacità dei territori di attivare reti, idee e competenze, con l’impresa come agente di trasformazione. Se il bando Rieti-Viterbo ha dato prova di efficacia operativa, Roma alza l’asticella e costruisce un modello in cui pubblico e privato collaborano per rigenerare margini urbani. Il Lazio ha energie, visioni e strumenti: ora serve continuità e coordinamento, per trasformare queste azioni in una strategia stabile. Perché il futuro si costruisce insieme. Anche, e soprattutto, con le imprese.
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