«Le imprese devono essere protagoniste del cambiamento»


«L’impresa deve trainare». Con queste parole Carlo Robiglio ha aperto il suo primo intervento da presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, durante l’assemblea generale tenutasi questa mattina, 6 giugno, all’auditorium dell’Università alla presenza del presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini, del presidente piemontese, Andrea Amalberto, e del ministro Gilberto Pichetto Fratin.

Robiglio è stato eletto all’unanimità durante la parte privata dell’assemblea annuale di Cnvv. Guiderà l’associazione per il quadriennio 2025-2029. Confindustria Novara Vercelli Valsesia rappresenta oggi 713 aziende con quasi 48.500 addetti complessivi.

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Classe 1963, Robiglio ha fondato nel 1992 la casa editrice Interlinea, ampliando poi l’attività con imprese dedicate alla formazione innovativa, alla comunicazione e alla digital economy. Impegnato da anni nella rappresentanza industriale, è stato presidente dei Giovani Imprenditori e della Piccola Industria sia dell’Associazione Industriali di Novara sia di Confindustria Piemonte, per poi assumere il ruolo di presidente nazionale della Piccola Industria e vicepresidente di Confindustria tra il 2017 e il 2021. Ha inoltre fatto parte del CdA del gruppo Il Sole 24 Ore, ricoprendone la presidenza tra il 2016 e il 2022.

Nel suo discorso di insediamento, Robiglio ha ribadito che l’impresa non è solo un attore economico, ma anche sociale: «Non siamo solo portatori di interessi – ha detto – ma abbiamo una responsabilità nei confronti del territorio, che dobbiamo vivere in un rapporto simbiotico e virtuoso».

Tra le priorità del nuovo mandato: l’ascolto degli associati, il rafforzamento della cultura d’impresa, il sostegno alle piccole e medie imprese nella transizione tecnologica e nell’innovazione, e il coinvolgimento delle nuove generazioni. «Dobbiamo costruire ponti tra scuola, università e mondo produttivo – ha dichiarato – per affrontare la carenza di manodopera qualificata e l’invecchiamento della popolazione attiva».

Al centro anche i servizi alle imprese: formazione, capitale umano, sicurezza, parità di genere, welfare, sostenibilità, finanza alternativa e internazionalizzazione. «Bruxelles deve essere più vicina, anche per le nostre imprese», ha aggiunto Robiglio.

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Infine, il richiamo al futuro del territorio: «Novara e il quadrante stanno per accogliere investimenti colossali. Sta a noi cogliere questa opportunità lavorando fianco a fianco con le amministrazioni locali. Le ricadute positive possono e devono coinvolgere tutta l’area che rappresentiamo: Novara, Vercelli e Valsesia».

Durante l’assemblea è intervenuto anche il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Menico Rizzi, che ha rilanciato la disponibilità dell’ateneo a giocare un ruolo attivo nel dialogo con il mondo produttivo: «Non vogliamo solo collaborare, ma co-creare il futuro insieme alle imprese. Siamo interessati alla formazione permanente anche per chi è già nel mondo del lavoro. E continueremo a siglare accordi su ogni tema utile a migliorare il nostro livello di internazionalizzazione». Rizzi ha infine sollevato un interrogativo: «Upo porta qui studenti stranieri, li stiamo valorizzando abbastanza? Possono essere ambasciatori nei loro Paesi e ci auguriamo che questo processo cresca in sinergia con territorio e imprese».

Parole di apprezzamento e visione anche dal sindaco di Novara, Alessandro Canelli: «Abbiamo lavorato benissimo con il presidente uscente Gianni Filippa che ha dato prova di equilibrio, dialogo e capacità di collaborazione. Ora la sfida è sulla formazione di alta qualità, che riguarda tutti coloro che hanno a cuore questo territorio. Ora siamo di fronte a un cambio di paradigma». Canelli ha poi ricordato come Novara stia diventando sempre più un nodo strategico per la logistica e la manifattura: «Il nostro territorio si presta a insediamenti importanti: ne sono esempi il polo della moda, l’Academy sul distretto del rubinetto, e il futuro insediamento produttivo di Silicon Box. Novara ha un ruolo centrale, questo è un momento di svolta per i prossimi anni».

Collegato da Kiev, ha preso la parola anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, nella capitale ucraina per partecipare alla conferenza per al ricostruzione del Paese.



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