Legalità, aumenta l’insicurezza. Quasi uno su 3 teme furti e rapine. Preoccupa anche l’abusivismo


Un momento simbolico, quello della 12ª edizione della giornata nazionale di Confcommercio ‘Legalità, ci piace!’, che concretizza un lavoro che dura tutto l’anno, volto a fotografare e arginare un problema crescente. La ricerca ‘Più sicurezza per territori, imprese e città’, realizzata dall’Ufficio Studi Confcommercio in collaborazione con Confcommercio Forlì, rileva che in città il 28% delle imprese del terziario di mercato nel 2024 ha percepito un peggioramento dei livelli di sicurezza.

È Alberto Zattini, direttore di Confcommercio Forlì, a passare in esame le varie tipologie di reato che affliggono la città: “Abbiamo furti, atti vandalici e rapine: quasi un imprenditore forlivese su tre, il 31,3%, teme che la propria impresa possa esserne vittima. Poi c’è il problema delle baby gang: in città il 21,3% degli imprenditori dichiara di aver riscontrato episodi criminali legati alla presenza di gruppi di ragazzi, spesso minori, che delinquono. Non meno serio è il problema di usura e racket, testimoniato dal 12% di imprenditori locali che dichiara di aver avuto notizia di episodi di usura o estorsione nella propria zona”.

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Un problema poi guarda le denunce: di fronte a questi crimini il 63,1% degli imprenditori ritiene che si dovrebbe sporgere denuncia e il 50,5% si rivolgerebbe alle associazioni di categoria e alle organizzazioni anti usura. Il 22,1%, invece, non saprebbe cosa fare. “Sappiamo – interviene Zattini – che molti imprenditori non denunciano questo o altri illeciti ai loro danni per paura di ritorsioni, e questo è un segnale molto preoccupante”. Un ulteriore capitolo riguarda la contraffazione e l’abusivismo: l’analisi rivela che il 60,1% delle imprese forlivesi del terziario si ritiene penalizzato dall’abusivismo e dalla contraffazione a causa soprattutto della concorrenza sleale (50,1%) che comporta inevitabilmente una contrazione dei ricavi (23,1%).

“Proprio nei giorni scorsi – prosegue Zattini – la guardia di finanza ha reso noti i risultati di un’attività di controllo di tre aziende terziste che operano nel distretto del mobile imbottito, individuando tre lavoratori in nero. Sottolineo che, in questi casi, c’è sempre la collusione con altri, che siano consulenti, professionisti o associazioni che si prestano a favorire azioni illegali, creando danni enormi ai lavoratori e all’economia locale”. La percezione di un aumento dell’illegalità su tutti i fronti, ha causato l’investimento in misure di protezione specifiche. Più di 8 imprese su 10 (82,9%) hanno investito negli ultimi anni in sistemi di videosorveglianza (64,3%) e in allarmi antifurto (53,4%).

Questo è lo stato di cose: una situazione che Confcommercio affronta con una serie di proposte. In particolare, Confcommercio chiede un “aumento delle tipologie e dell’impiego della polizia di prossimità – elenca il presidente di Confcommercio Forlì Roberto Vignatelli –. Poi serve un rafforzamento del controllo del territorio da parte delle amministrazioni locali e delle forze dell’ordine”. Vignatelli, inoltre, ribadisce l’importanza di coinvolgere le associazioni di categoria nelle sedute dei comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica e di un “maggiore sostegno alle imprese forlivesi per ammortizzare i maggiori investimenti che stanno affrontando per la loro sicurezza”. “La percezione del rischio – conclude Vignatelli – scoraggia i consumi e penalizza gli esercenti. Non stanchiamoci di investire nella cultura della legalità”.

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