“La sostenibilità premia ma mancano le risorse”


Crescente livello di attenzione verso gli obiettivi internazionali di sostenibilità Agenda 2030, ma con ampie differenze tra aziende certificate e non certificate. Mentre la Pubblica Amministrazione dovrebbe essere più innovativa e coraggiosa nel promuovere l’integrazione di criteri sociali e ambientali nelle politiche.

È quanto emerge dal Rapporto 2025 ’Le imprese modenesi per l’Agenda 2030 Onu’, l’indagine sul livello di impegno delle aziende di Modena e dell’Emilia-Romagna verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Promosso da Focus Lab, società modenese certificata B Corp e Società Benefit, il sondaggio si inserisce nelle iniziative del Festival per lo sviluppo sostenibile (di recente concluso a Modena, organizzato dall’associazione per la Rsi) e ha raccolto le risposte di 40 aziende modenesi (su 85 a livello regionale) di diversi settori, con un totale di circa 30mila dipendenti.

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Il rapporto rivela che il 76% delle aziende ha una buona o parziale conoscenza degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Tra i gruppi più informati, spiccano i quadri e i dipendenti con il 31%, e le imprese dotate di certificazioni ambientali e sociali che presentano un livello di conoscenza più elevato. L’88% di realtà certificate possiedono una buona o completa comprensione degli obiettivi di sostenibilità, rispetto al 65% delle aziende non certificate.

Il livello medio di attuazione degli obiettivi di sostenibilità si attesta a 3,5 su 5, “indicatore che mostra una buona diffusione di pratiche sostenibili”. Tra gli gli aspetti prioritari figurano il ’lavoro dignitoso e crescita economica’ con il 62% delle imprese che lo considera fondamentale, ’Salute e benessere’ al 51% e ’Consumo e produzione responsabili)’.

Quasi 8 aziende su dieci utilizza bilanci di sostenibilità, il 68% promuove progetti per il benessere dei dipendenti e il 56% supporta iniziative a favore della comunità. La riduzione degli ostacoli, tuttavia, resta complessa: il principale è la mancanza di risorse economiche, citata dal 71% delle imprese, seguita dalla difficoltà di integrare questi obiettivi nelle strategie aziendali (51,6%) e di bilanciare obiettivi aziendali e internazionali di sostenibilità (35,5%).

Sulle opportunuità percepite, le aziende intervistate evidenziano una “migliore collaborazione con gli stakeholder (51.6%), essere ispirati da nuovi obiettivi di sostenibilità (43.1%), valutare il profilo di sostenibilità e ridurre impatti degli obiettivi sostenibili (38.7%).

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Le imprese in conclusione riconoscono che l’adozione di strumenti di sostenibilità offre opportunità strategiche. La metà intravede nella collaborazione con gli stakeholder (fornitori, clienti, partner aziendali) un vantaggio, mentre il 43,1% è motivato dall’ispirare nuovo obiettivi di sostenibilità. L’analisi del ruolo degli stakeholder evidenzia un gap critico con la Pubblica Amministrazione, che fa meno di quanto ci si aspetterebbe (-26%), e un surplus di attività nel settore del volontariato (+16%). “In un contesto modenese dove le ultime classifiche sulla qualità urbana sono negative – sottolinea Walter Sancassiani, amministratore di Focus Lab srl Benefit B Corp – queste pratiche imprenditoriali forniscono segnali positivi, utili per rafforzare alleanze tra imprese, con enti pubblici e Terzo Settore, stimolando un ruolo attivo anche dei cittadini”.



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